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L'UNICA REGOLA DEL VIAGGIO

Quel dettaglio (peloso) che non ti aspetti

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Come un benvenuto scandinavo può cambiare le sorti di un viaggio.

Il rituale dell’accoglienza in hotel, soprattutto quando si viaggia per lavoro, è scandito da passaggi inevitabili che, dopo un po’, si conoscono a memoria.

“Nome, cognome, indirizzo sul formulario, carta di credito per garantire gli extra, qui si paga in anticipo signora, a chi intesto la fattura, camera non fumatori, la colazione dalle 7 alle 9 al ristorante, camera 332, terzo piano, l’ascensore è alle sue spalle. Ah, sì, il codice wi-fi lo trova qui. Se ha problemi ci chiami pure”.

Conversazioni che gli addetti alla reception nel turno di notte hanno solitamente ripetuto già troppe volte negli ultimi sei mesi, e che scandiscono dunque con la vitalità di certe litanie di fine rosario.

Se poi la temperatura è di ghiaccio, la città in questione è Stoccolma e l’ora supera di gran lunga la mezzanotte perché il tassista non sapeva dove andare nella bufera di neve e la suddetta carta di credito la accetta solo se di un certo tipo beh, il gioco è fatto.

Tutto lascia intendere che la prosecuzione dell’esperienza sarà, per lo meno, faticosa. La tessera per entrare in camera, l’accensione della luce, il lancio quasi letterale della valigia sul letto… ed eccoli…

Sono tre, si abbracciano, mi osservano sornioni in fondo a un letto che mi pare un miraggio vista la stanchezza. Guardo ancora per capire… sono color miele, color bronzo e nero.

Mai e poi mai mi sarei aspettata una cosa del genere… devo assolutamente fotografarli… prima ancora di togliermi la giacca.

Sono tre cagnolini di pelouche che accolgono gli ospiti, concierge assolutamente speciali. Simili tra loro, eppure non uguali, invitano chi li volesse adottare, da soli o in trio, a sostenere una associazione benefica legata all’hotel.

Mentre li accarezzo stupita, il freddo nordico mi scivola via.

Li sposto con delicatezza. Resisto alla tentazione di metterli sul cuscino, vicino a me, per la notte che si è fatta improvvisamente amica.

Il miglior benvenuto di sempre.

Maria Teresa Betti

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