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Cronaca

“StambeccoOrobie”: tutti pazzi per gli ungulati più “docili”

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220 scatti fotografici di stambecchi per il progetto “StambeccOrobie” che punta a rinnovare la passione per i sentieri e l’ambiente Prealpino delle Orobie.

Stambecchi a Maslana

A poco più di un mese dall’inizio del progetto culturale  ‘StambeccoOrobie’ e nel pieno della stagione estiva in montagna, questi i primi bilanci del progetto  di osservazione partecipata dello stambecco sulle Alpi Orobie bergamasche.

“Il Contest fotografico “StambeccoOrobie” ha stimolato una rinnovata passione e riscoperta frequentazione dei percorsi e ambienti alpini sulle Orobie bergamasche, con una grande partecipazione al progetto di osservazione scientifica e naturalistica, e ricevuto oltre 220 emozionanti scatti fotografici – commenta Paolo Valoti, Presidente della Sezione del CAI di Bergamo – molti dei quali di grande qualità, pubblicati e votati con numerosi “Like” sulla pagina Facebook dell’iniziativa che ad oggi ha raggiunto oltre 30.000 visualizzazioni totali ed è seguita da 500 appassionati”.

Le fotografie inviate dagli escursionisti che frequentano i sentieri e rifugi del Parco delle  Orobie Bergamasche, in questa calda estate, ci mostrano preziosi e curiosi attimi della vita e della socialità di questo maestoso animale, simbolo stesso delle nostre Alpi.

‘Queste immagini – dichiara Matteo Rossi Presidente della Provincia di Bergamo – insieme alle numerose cartoline di segnalazione inviate dagli appassionati di montagna, dimostrando grande attenzione ai dettagli e al comportamento degli stambecchi incontrati durante il loro cammino spesso proprio in prossimità dei rifugi, permetteranno di identificare le zone delle Orobie bergamasche maggiormente frequentate da questo incredibile ungulato selvatico e di ottenere informazioni aggiornate sulla distribuzione della sua popolazione’.

Stambecchi a Maslana

Il successo dell’iniziativa è dovuto anche al fatto che lo stambecco è l’ungulato selvatico meno elusivo e più facile da avvicinare, anche a breve distanza, a differenza di camosci e cervi che temono maggiormente la presenza umana.

“Molte delle cartoline ricevute – come ci racconta Luca Pellicioli  coordinatore scientifico del progetto – presentano anche le coordinate GPS e l’altitudine del luogo di avvistamento, permettendo così di geo-referenziare in modo preciso i luoghi di presenza degli animali e assumendo quindi un ruolo importante anche come strumento di monitoraggio della popolazione degli animali”.

Le 10.000 cartoline di segnalazione, stampate per promuovere questa iniziativa e distribuite in tutti i rifugi CAI delle Orobie, oltre che nei negozi Sport Specialist in Lombardia, hanno suscitato un grande interesse e curiosità anche nelle famiglie con bambini che hanno trovato un nuovo ed interessante stimolo per le loro gite sulle Orobie: diventare per un giorno osservatori privilegiati della magia e del fascino degli animali selvatici!

Chi avesse difficoltà nel trovare le cartoline, ormai quasi completamente distribuite, può scaricarne la versione elettronica dal sito www.stambeccoorobie.it o compilarla direttamente online.

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