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Cronaca

Museo del tessile a Leffe, dal 2 settembre visite gratuite nei fine settimana

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Dopo la pausa estiva, sabato 2 settembre riapre a Leffe il Museo del Tessile. Visite guidate gratuite ogni fine settimana per scoprire la filiera del tessile con macchinari funzionanti. Occasione da non perdere per famiglie e ragazzi.

Riprende sabato 2 settembre (e proseguirà ogni sabato e domenica dalle 14 alle 19) l’attività del Museo del Tessile “Martinelli Ginetto” di Leffe, curato dai volontari di ARTS – Associazione Ricerche Tessili Storiche onlus. Per i visitatori (è consigliato in particolare a famiglie e ragazzi, ma anche ad esperti del settore) sarà disponibile il percorso che illustra l’intera filiera del tessile.

Il Museo è ospitato in un vero opificio degli anni 60, in via Locatelli, 29 nell’area del Polo Scolastico, ed è una testimonianza della tradizione locale. Si tratta di una esposizione viva e vivace, dedicata al lavoro e all’arte imprenditoriale della Val Gandino ed ospita macchinari di epoche diverse, addirittura settecenteschi. Il fiore all’occhiello dei volontari di ARTS guidati dal presidente Gianfranco Bosio è aver ricreato un ciclo completo (e funzionante) dell’attività tessile. Si parte dal cotone e dai bachi da seta, passando a macchinari per filatura, tessitura, cardatura, garzatura e cimatura, ma anche atte a creare merletti, frange e ricami.

“Non è una semplice memoria del passato – sottolinea Bosio – ma l’opportunità irripetibile di tramandare ai giovani i segreti di altissime competenze e l’intraprendenza della Val Gandino”. Nel recente passato due nuove realizzazioni hanno dato ulteriore lustro all’esposizione leffese. Innanzitutto la grande ruota in legno, alimentata ad acqua, installata  per alimentare l’antico torcitoio circolare della seta esposto in Museo, attivo a Leffe sino al 1924, con particolari tecnici come lo “zetto” ideati da Leonardo da Vinci. A inizio 2016 è stata inoltre installata una “trasmissione centralizzata a soffitto” proveniente dal Lanificio Testa di Gandino. Questa forma di trasmissione è stata utilizzata nelle nostre valli, sino ai primi del ‘900. “Erano grandi alberi di trasmissione in ferro sospesi ai soffitti dei capannoni – spiega Bosio –  dotati di ruote in ghisa (pulegge) realizzate in fusione. Da queste pulegge partivano lunghe cinghie che scendevano ai macchinari, consentendone il movimento”.

Da segnalare anche la novità di una serie di pannelli stampati, utili a completare l’allestimento museale, che illustrano i principali luoghi della Val Gandino legati alla storia di tessiture, tintorie e manifatture. Il Museo del Tessile, che dispone di aula didattica multimediale, è aperto ogni sabato e domenica dalle 14 alle 19 con ingresso libero oppure su appuntamento consultando il sito www.museodeltessile.it.

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