L'UNICA REGOLA DEL VIAGGIO
Laissez les bons temps rouler, un motto francese per la più intrigante delle città americane
L’odore del caramello dolce e insistente. Poi la luce, strana, vivida, piena anche nel pomeriggio inoltrato, le buganvillee grandi come alberi. Molto particolare il benvenuto che mi ha riservato New Orleans, la città del carnevale, del voodoo, di Burbon Street, e incidentalmente, di molte altre cose.
Innanzitutto di buon cibo creolo e cajun, l’uno più derivato da tradizioni europee, l’altro da tradizioni locali. Ugualmente saporiti e invitanti e, per una come me che ha dovuto farsi spiegare cosa fosse il tabasco, moderatamente piccanti. Zuppe di crostacei, riso di palude, spezie, interessanti e frittissime rivitazioni dei bignè (beignet in versione locale)… non posso certo dire di aver sofferto la fame da quelle parti…
Va detto anche che New Orleans un’aria di indefinitezza, ce l’ha di certo e l’ho subito colta. In città le parole creolo, meticcio, mulatto si concretizzano in persone dalle caratteristiche somatiche creative che prevedono la combinazione di occhi azzurri con carnagioni ambrate e scure in uomini e donne con tratti che mostrano la contaminazione di culture e razze che la storia della Louisiana ha alimentato per secoli.
Certo la città ha anche quella curata e famosa aria di mistero con il suo Quartiere Francese dall’illuminazione fioca, con la tradizione voodoo e i cimiteri che si visitano come vere e proprie attrazioni.
Secondo me però lo spirito vero della città risiede altrove.
È nella studiata indolenza di ogni cosa e persona, nella calura umida del pomeriggio quasi tropicale, è dentro la luce troppo intensa. E’ l’oggi vissuto come filosofia, il carnevale perenne.
Il carnevale l’ho visto nelle strade e nei locali con parate chiassose dall’altissimo tasso alcolico. L’ho trovato casualmente anche un mattino presto, mentre la città dormiva ancora, in alto tra i rami di un albero, collane di perline dorate e molte piume verdi e viola finite non si sa come da quelle parti… un lui o una lei mascherati si sono arrampicati? Uno scherzo goliardico?
La risposta resta tra i molti misteri di questa città che in qualche modo nasconde la parte moderna per dare spazio al corso del Mississippi imponente e larghissimo, ai vecchi palazzi dalle ringhiere in ferro, ai menu in francese sui quali sono indicati i prezzi solo nella versione che viene consegnata agli uomini (eh sì, le signore sono sempre ospiti secondo il galateo di un tempo e di qualche gentiluomo di oggi).
Nella parte vecchia di New Orleans la fretta non esiste, forse esiste la frenesia di festeggiare… ma non la fretta. Lasciate scorrere il tempo buono… dice il motto degli abitanti de città… laissez les bons temps rouler… facciamolo nostro in questo inizio dopo le vacanze!
Maria Teresa Betti
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