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Cronaca

Tutela dei piccoli comuni, la Legge che fa rinascere i borghi sotto i 5000 abitanti

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Coinvolge anche la Val Seriana e la Val di Scalve la Legge di tutela dei piccoli Comuni approvata definitivamente dal Senato. Interessati con progetti di valorizzazione i borghi sotto i 5000 abitanti.

L’alta Val Seriana

La legge per la tutela e la valorizzazione dei piccoli Comuni è stata approvata definitivamente dal Senato dopo un iter lungo 16 anni. Si tratta di un’importante opportunità per gli oltre 2 milioni di abitanti dei borghi lombardi che rientrano nella normativa, ovvero quelli che hanno meno di 5000 abitanti.

Coinvolta ad ampio raggio anche la Val Seriana e la Val di Scalve, dove più della metà dei 42 comuni hanno meno di 5000 abitanti. Più ampiamente in Lombardia sono 1055 i paesi con una densità di popolazione inferiore a 5000 abitanti e rappresentano oltre il 69% dei Municipi presenti sul territorio regionale.

Soddisfazione da parte del primo firmatario, il deputato Pd Ermete Realacci, che presiede la commissione Ambiente della Camera e che è presidente onorario di Legambiente. La legge ha ottenuto l’unanimità nel primo passaggio alla Camera e, con soli due due astenuti, ha sbancato anche a Palazzo Madama.

La dotazione economica

Il Fondo per lo sviluppo strutturale, economico e sociale dei piccoli Comuni, dovrà essere istituito dal ministero dell’Interno e sarà di 100 milioni dal 2017 al 2023 e da distribuire tra i 5.585 Comuni. Una dotazione un po’ scarsa, è stata la critica condivisa in discussione ma Realacci ha ribadito che: “Quei 100 milioni sono per i Comuni in maggiore difficoltà e devono sicuramente essere rafforzati, già a partire dalla prossima legge di bilancio. Ma io avrei approvato questa legge anche senza un euro perché la sua forza è nell’insieme di misure che indirizzano il cambiamento della politica economica, sociale e culturale del Paese”.

Le misure previste

Al Fondo è collegato il Piano nazionale di riqualificazione dei piccoli Comuni che andrà approvato entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge e che prevede il recupero dei centri storici, degli edifici abbandonati, pubblici e non, dei beni artistici e librari, nonché la possibilità di acquisire case cantoniere da rendere disponibili per attività di protezione civile, volontariato, promozione dei prodotti tipici locali e turismo, la realizzazione di itinerari turistico-culturali ed enogastronomici e di mobilità dolce, la facoltà di acquisire binari dismessi e non recuperabili all’esercizio ferroviario, da utilizzare come piste ciclabili.

Ampia importanza viene data ai progetti informatici dei piccoli Comuni: in particolare si punterà a incentivare i collegamenti telematici nei centri multifunzionali per servizi in materia ambientale, sociale, energetica, postale, artigianale, turistica, commerciale, compresi quelli che usano sistemi a banda larga e senza fili.

Contro lo spopolamento inoltre, la legge insiste molto sul ripristino dei servizi essenziali quali il pagamento di tasse e bollette nelle tabaccherie e negli esercizi commerciali e il ripristino degli uffici chiusi. Due articoli del testo sono dedicati alla promozione dei prodotti provenienti da fliera corta o a chilometro utile.

Infine, la legge prevede un Piano per l’istruzione destinato alle aree rurali e montane, che sia centrato sul collegamento dei plessi scolastici, sull’informatizzazione e sulla progressiva digitalizzazione delle attività didattiche e amministrative.

Il commento di Legambiente Lombardia

“Sono oltre 2 milioni i lombardi che risiedono in piccoli borghi, la maggior parte in zone di montagna. Rappresentano un grande valore per la custodia di luoghi che rischiano di spopolarsi e di tradizioni che corrono il pericolo di andare perdute – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – La nuova legge garantirà strumenti per migliorare la qualità della vita degli abitanti di queste comunità e per generare competitività, dando nuovo slancio a zone spesso remote e isolate sia a livello economico che sociale, creando innovazione e opportunità di lavoro, nel rispetto delle peculiarità territoriali. Una legge che sarà utile anche per condividere funzioni e servizi in un’ottica di razionalizzazione delle risorse e miglioramento dell’offerta ai cittadini”.

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