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Cronaca

Valle Seriana, una programmazione contro l’esodo scolastico

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Maggiore dialogo tra gli istituti e potenziamento delle eccellenze locali contro l’esodo del 26% degli studenti delle scuole superiori della Valle Seriana. Presentato a Clusone lo studio dell’Università degli Studi di Bergamo.

La presentazione del progetto a Clusone

Qual è il futuro del sistema scolastico in Valle Seriana alla luce delle minori nascite e dell’esodo in città? Al quesito hanno tentato di dare una risposta, con uno studio condotto negli ultimi 18 mesi, l’Università degli Studi di Bergamo e la Comunità Montana della Valle Seriana.

Sui dati raccolti dall’analisi territoriale effettuata ne è nato un elaborato presentato martedì a Clusone, presso l’auditorium delle scuole primarie, dalla professoressa Emanuela Casti, Responsabile del Centro DiathesisLab e da Alessandra Ghisalberti, ricercatrice all’Università degli Studi di Bergamo.

Presenti il Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini, il Presidente della Comunità Montana Valle Seriana Danilo Cominelli, il Presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi e la Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo Patrizia Graziani.

Diversi i ricercatori impiegati nella raccolta dati, come spiegato da Emanuela Casti: “In questi mesi sono stati impiegati 5 ricercatori, realizzando inchieste in diversi istituti secondari di secondo grado per poi presentare i risultati ad un tavolo tecnico composto da dirigenti scolastici, Ufficio Scolastico Provinciale, Provincia e Comunità Montana”.

Ne è emerso che geograficamente le città sono diventate dei nodi fondamentali anche per il sistema scolastico. Riguardo alla crescita demografica inoltre, una netta differenza caratterizza l’alta e la basse Valle dove vive il 71,7% della popolazione.

I relatori

“I dati emersi – ha continuato Galimberti – dimostrano che la popolazione in Val Seriana è in forte calo negli ultimi 5 anni (2011-2016) con un aumento della popolazione straniera. Le scuole primarie sono le prime a risentirne mentre, per ora, le scuole superiori non stanno risentendo una grave perdita numerica”.

Nel dettaglio si attesta al 26% il numero degli studenti delle scuole secondarie superiori che lascia la Val Seriana per proseguire gli studi: di questi 136 si iscrivono a percorsi di formazione uguali a quelli che si trovano sul territorio, facendo dedurre che l’offerta presente non soddisfa totalmente la richiesta delle famiglie. L’istituto in maggiore crescita in Valle è l’Isiss di Gazzaniga.

L’obiettivo della ricerca è stato quello di creare una visione per la progettazione scolastica della Valle che, alla luce dei dati raccolti, va inserita all’interno del più ampio sistema provinciale con un maggiore dialogo tra gli istituti e con il potenziamento delle eccellenze locali.

“Si tratta di un’iniziativa lodevole – ha commentato Rossi -, con un servizio che tiene monitorato in modo efficiente il servizio scolastico. Il rapporto scuola lavoro è indispensabile per il futuro dei nostri giovani. Noi vogliamo che gli enti locali, le imprese possano contribuire nel dare il proprio contributo. Nel 2018 la provincia si questi impegnerà ad investire nell’edilizia scolastica”.

Il Rettore Morzenti ha posto l’accento sull’utilità della piattaforma creata: “Occorre che questa piattaforma  venga utilizzata da tutti gli istituti in concomitanza con le istituzioni locali”.

Dal canto suo Patrizia Graziani ha ribadito che: “Quello che ci impegniamo a fare sono le attività  di orientamento unendo mondo delle imprese, Camera di commercio e istituti. Abbiamo raggiunto una buona offerta formativa su tutto il territorio provinciale rispondendo adeguatamente alle richieste del territorio. Occorre inoltre qualificare le offerte formative di ogni istituto soprattutto di quelli che stanno correndo su binari morti: la scuola non può essere un grande raccoglitore ma deve specializzarsi in indirizzi specifici legati soprattutto alle eccellenze  territoriali”.

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