Cronaca
Marco Zanchi contro gli sfregi in quota: “Le montagne non sono cimiteri”
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“In quota la situazione è indecente”, è questo il commento dell’atleta Marco Zanchi in seguito alle segnalazioni di nuovi graffiti sulle montagne bergamasche. “Portatevi i vostri cari e le vostre esperienze nel cuore”, l’appello del top runner.
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Una foto ricordo sul Pizzo Tre Confini fissata con silicone
Non solo scritte d’amore: in quota sulle montagne bergamasche si trova davvero di tutto. Lapidi, santini, adesivi e graffiti vari campeggiano anche sulle cime più difficili ricordando una persona scomparsa o un traguardo raggiunto.
Testimonianze di cui la montagna e gli escursionisti farebbero volentieri a meno. A ribadirlo sul web gli appassionati e gli atleti tra cui Marco Zanchi, il top runner della Valle Seriana, vincitore di diverse gare a livello mondiale e primo italiano e unico corridore non professionista a salire nella top 10 dell’Ultra Trail World Tour (il campionato a tappe più importante dell’ultra trail in ambito mondiale).
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Marco Zanchi
Lui, che le Orobie le percorre in lungo e in largo per allenarsi, a questi continui sfregi non ci sta e, dopo l’ennesima segnalazione apparsa sul nostro giornale online ieri (leggi l’articolo qui), commenta senza mezzi termini: “La situazione in quota è indecente, soprattutto tra le cime più accessibili dove si trova di tutto: lapidi e santini vari, adesivi e scritte di chi vuole far sapere che è passato da lì. Ieri ad esempio al Pizzo Tre Confini ho notato una nuova lapide con foto incollata con una spalmata di silicone giallo. Un gesto inaccettabile”.
L’appello è dunque quello a rispettare l’ambiente e a lasciarlo incontaminato come lo si trova: “Io i ricordi dei miei cari anche grandi amici appassionati di montagna che non ci sono più, me li porto dentro, mi basta sedermi qualche minuto in cima ad una vetta e guardare il panorama per ricordarli senza rendere le montagne dei cimiteri come succede sui lati delle strade. Discorso a parte è dedicare la vetta ad un personaggio che ha lasciato il ricordo delle montagne, un riferimento per noi appassionati, ma quello spesso è anche il nome della Cima”.
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