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Cronaca

Dati parziali sui vaccini: in bergamasca mancano 170 alunni

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A poco più di un mese dalla scadenza prevista per la presentazione della documentazione relativa alle vaccinazioni, in Lombardia sono più di 1800 gli alunni di asili nido e scuole dell’infanzia non in regola con le direttive della legge Lorenzin.

E’ passato poco di più di un mese dall’11 settembre, la data entro la quale i genitori dovevano presentare la documentazione relativa alle vaccinazioni dei propri figli frequentanti gli sili nido e le scuole dell’infanzia del territorio: Regione Lombardia ha reso noti i dati parziali delle scuole che hanno inviato gli elenchi richiesti.  

“Sono 1812 in tutta la Lombardia gli alunni che non hanno presentato entro l’11settembre, la documentazione necessaria. Rispetto ai 717 segnalati alla prima rilevazione fatta alla scadenza dei 10 giorni fissati per legge, il numero è aumentato di 1095. Significa che la nostra intuizione che le scuole fossero un po’ in ritardo con la comunicazione era esatta – è il commento dell’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera in seguito all’ultimo monitoraggio compiuto dalle otto Ats (Agenzie di tutela della salute, le ex Asl) della Lombardia”.

Per quanto riguarda l’Ats di Bergamo, su totale di 349 scuole materne e 181 nidi presenti sul territorio, hanno trasmesso gli elenchi in 36. Gli alunni segnalati in quanto non hanno presentato documentazione sono 170. In particolare, nel territorio di riferimento dell’Asst Bergamo Est (che comprende la Valle Seriana, la Val di Scalve, il Sebino e Val Cavallina), su 133 scuole materne e 69 nidi, hanno presentato gli elenchi in 13. Gli alunni segnalati sono 25.

“I nostri centri vaccinali stanno lavorando a pieno ritmo, cercando di convincere e sciogliere i dubbi anche dei genitori piu’ resistenti, soprattutto quando questi sono legati a situazioni cliniche complesse del bambino – conclude l’assessore -. Allo stesso tempo voglio ribadire che saremo inflessibili e bloccheremo tutte quelle azioni dilatorie che hanno l’obiettivo di non vaccinare i figli lasciando che continuino a frequentare la scuola”.

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