Cronaca
Profughi in protesta, espulsi da Castione ora sono clandestini
Espulsi dalla struttura di Castione per una protesta, i 13 profughi africani esclusi dal progetto di accoglienza sono di fatto dei clandestini per strada. Una situazione che genera ancora più preoccupazione.
Non solo la fine del periodo di accoglienza: a monte dell’operazione condotta all’alba della mattina del 24 ottobre a Castione della Presolana da parte dei Carabinieri su ordinanza della Prefettura di Bergamo, c’è una protesta dei 13 richiedenti asilo che da ieri, dopo l’espulsione, sono per strada.
Un movimento, quelle delle forze, che ha attirato l’attenzione visto l’imponenza dei mezzi giunti in alta Val Seriana. Motivazione? In un primo momento la Cooperativa Ruah che gestisce la struttura, (ricordiamo che si tratta di Villa Jesus di proprietà della parrocchia delle Grazie di Bergamo dove sono ospitati circa 50 profughi) aveva parlato della notifica del termine del periodo di accoglienza.
Un termine che però non è sopraggiunto a scadenza naturale ma per una protesta che i 13 africani hanno condotto da inizio mese fino a quando la situazione è degenerata. Lunedì infatti il gruppo, convincendo anche gli altri profughi ospitati, si è barricato lasciando fuori gli operatori. Sul posto sono arrivati i Carabinieri che hanno chiesto le motivazioni della protesta: i 13, tutti poco più che 20enni provenienti da Gambia, Guinea, Mali, Benin, Senegal e Togo, hanno lamentato la lunghezza delle pratiche burocratiche per la richiesta dello status di rifugiati e l’inefficienza di alcuni servizi come la mancanza di wifi in certi orari e la libertà controllata.
Un comportamento scorretto che gli è costato l’espulsione dal progetto accoglienza: così martedì i Carabinieri li hanno prelevati, portati in caserma a Clusone per l’identificazione e lasciati per strada. Non più richiedenti asilo, non ancora rifugiati (di fatto una risposta dalla Commissione territoriale non l’avranno più) e dunque clandestini. Una situazione che in alta Valle sta creando preoccupazione, e che ha portato molti a chiedersi se questo modello di accoglienza funzioni davvero.
Già oggi comunque i 13 sono stati rimpiazzati con altri richiedenti asilo e il numero nella struttura è tornato ad aggirarsi attorno alla cinquantina.
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Claudio
25 Ottobre 2017 at 15:56
Hanno fatto bene ad espellerli dovrebbero dire grazie di essere ospitati vitto alloggio e telefono e protestano per il Wifi tolto a una certa ora roba da matti tutto è dovuto
Gigio
25 Ottobre 2017 at 17:44
Mandarli tutti sotto la casa della Boldrini!
Sandrino
25 Ottobre 2017 at 18:30
…e cosa cambia? sempre 13 negri ops volevo dire risorse che in qualche modo onesto o meno ci tocca mantenere.