Cronaca
Piromane della Val Seriana: il 73enne si difende “Non sono io”
“Non sono io il piromane”: svolta nel processo al 73enne di Clusone che in aula si è difeso dall’accusa di aver appiccato gli incendi al Ponte del Costone.
“Non posso essere stato io a lanciare gli inneschi dalla mia auto perché il finestrino era rotto, non avrei potuto abbassare il vetro. Io con gli incendi non c’entro”. Svolta nel processo al 73enne di Clusone, L.B., accusato di aver appiccato numerosi incendi al Ponte del Costone, tra i comuni di Casnigo e Ponte Nossa, zona tristemente nota per i roghi che ogni anno divampano mettendo in campo un numero considerevole di forze.
Il pensionato, nel corso dell’udienza di lunedì 6 novembre, davanti al giudice si è difeso giustificando con la rottura del meccanismo che alza e abbassa il finestrino la sua estraneità ai fatti.
Su di lui però pesano immagini, pedinamenti delle forze dell’ordine e testimonianze dirette fino a quando il 30 marzo 2017 venne arrestato in flagranza di reato. I carabinieri di Clusone, in collaborazione con i forestali di Colzate e Gromo, lo avevano pedinato nella zona dei roghi, vedendolo lanciare un innesco (con carburo, petardi e bastoncini d’incenso a lenta combustione) dalla sua Fiat Punto. Materiali utili alla preparazione di inneschi erano stati successivamente ritrovati durante la perquisizione della sua abitazione.
Oltre a questo episodio che ne aveva permesso il fermo, l’uomo sarebbe l’autore di altri 13 incendi consumati tra il dicembre 2014 e l’aprile 2015 per i quali il processo è già in corso con aggiornamento nel maggio 2018.
Il 73enne inoltre da giugno è in carcere, dopo che, ai domiciliari, aveva violato il divieto di varcare i confini del comune di residenza. A luglio il giudice dell’udienza preliminare aveva respinto la richiesta del legale del pensionato di un rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica: nel suo passato infatti ci sono episodi di stalking.
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