Cronaca
Posto di lavoro a rischio, le maestre della Val Seriana pronte ad andare a Roma
Sentenza sui diplomati: a Bergamo a rischio 1000 docenti. Presenti al presidio in via Pradello anche numerose maestre della Val Seriana pronte ad andare a Roma.
Sono circa 1000 le maestre che a Bergamo rischiano il posto di lavoro a seguito della sentenza del Consiglio di Stato che non riconoscerebbe loro il diritto di insegnare. E giovedì mattina un centinaio di loro, guidato dai sindacati, ha presidiato il Provveditorato di via Pradello. Un inizio anno da incubo per queste lavoratrici.
“La sentenza del Consiglio di Stato – dice Salvo Inglima, segretario generale di CISL Scuola Bergamo – ha sostanzialmente decretato che i docenti che hanno conseguito i diplomi magistrali entro il 2001 non hanno diritto a essere inseriti nella Graduatoria a esaurimento. Questo comporta che, nonostante le diverse pronunce giudiziarie precedenti di segno opposto, in Italia decine di migliaia di docenti della scuola dell’infanzia e primaria rischiano di essere depennati dalla graduatoria. Molti di loro sono già di ruolo, cioè assunti a tempo indeterminato. Nella nostra provincia sono un migliaio i docenti che si trovano in questa situazione”.
Nello stesso pomeriggio del presidio al MIUR c’è stato un incontro per trovare una soluzione a tutela dei docenti e della continuità didattica.
“È una situazione che lede i diritti dei lavoratori e la continuità didattica nelle scuole – continua Inglima -. Noi spingeremo perché l’anno scolastico venga concluso normalmente, anche perché la magistratura ha già deciso che il titolo è valido, ora serve una decisione politica, che impedisca che per molti insegnanti si concretizzi una carriera di precario, nonostante i progressi ottenuti in graduatoria negli anni passati”.
Le testimonianze della Val Seriana
“Con striscioni e cartelli – racconta Lory Fiorito, una delle maestre della Val Seriana presenti al presidio – abbiamo manifestato la rabbia per quello che sta succedendo dopo la sentenza della plenaria. Una delegazione da me presieduta, è stata ricevuta dalla segretaria della dirigente dell’Usp Dott.ssa Graziani, ribadendo piena solidarietà alla nostra categoria, ma ribadendo che come amministrazione scolastica, loro eseguono le ordinanze arrivate dall’alto. Ci hanno riferito che anche loro come amministrazione, sperano di mantenerci ai nostri posti almeno fino a giugno, ma non possono fare promesse, perché all’oggi è tutto un caos. Io ho rincarato la dose, facendo presente che ognuno di noi, dovrà aspettare i propri giudizi di merito, eventuali appelli e che tutte le sentenze, passino in giudicato. La segretaria ha risposto che non sanno ancora nulla e aspettano comunicazioni”.
La protesta continua lunedì 8 gennaio a Roma dove, una delegazione di maestre della bergamasca, in occasione dello sciopero indetto da alcune sigle sindacali, si recherà per far sentire la propria voce.
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