Seguici su

Cronaca

Shoah: 1948/2018, a Gandino la ristampa della pergamena di ringraziamento degli Ebrei profughi

Pubblicato

il

giornata della memoria

A 70 anni di distanza ristampa anastatica della pergamena di ringraziamento degli Ebrei profughi a Gandino.

Esattamente settant’anni fa, nella primavera del 1948, gli Ebrei profughi a Gandino consegnarono all’allora sindaco Raimondo Zilioli, una pergamena preparata con cura e ricca di gratitudine. A consegnarla, il 25 aprile 1948 nel giorno dell’anniversario della Liberazione, fu Iechiel Dubiensky, che a Gandino aveva trovato riparo da esule ed avuto salva la vita.

 

“Possa tale nobile esempio,

in questo mondo ancora travagliato da odii immani

e sconvolto da chi antepone tuttora l’interesse alla morale,

essere di monito ai presenti e di guida alle generazioni future”

 

(dalla Pergamena consegnata nel 1948 al sindaco di Gandino  dagli Ebrei profughi)

 

Questa pergamena è ancor oggi un segno tangibile della riconoscenza di decine di Ebrei che qui trovarono rifugio, grazie ad un’incredibile rete umanitaria. Alla follia della guerra i Gandinesi ebbero la forza di anteporre il cuore e la solidarietà.

Il 9 agosto 2004 lo Stato d’Israele ha riconosciuto il titolo di “Giusti tra le nazioni” ai gandinesi Bortolo e Battistina Ongaro, Vincenzo Rudelli (primo sindaco di Gandino nel dopoguerra) Giovanni Servalli, Francesco Lorenzo e Maria Chiara Carnazzi Nodari. Addirittura è aperta un’istanza, proposta dalla signora Marina Loewi (scomparsa nel 2017) per riconoscere il titolo di “Giusto tra le Nazioni” al nostro intero paese.

“Le parole della pergamena del 1948  -sottolinea il sindaco Elio Castelli –  racchiudono l’orgoglio di un nobile esempio che resta nella storia della nostra comunità, ma anche l’impegno a far sì che nessuno possa mai dimenticare la barbarie di quegli anni ed il valore inestimabile del dialogo e dell’uguaglianza”.

Quella di Gandino è una storia per certi versi incredibile, ancor oggi oggetto di ricerca e approfondimento: decine e decine di Ebrei furono salvati dalle famiglie di una comunità che seppe creare una rete di solidarietà a tutti nota ma in nessun modo mai denunciata agli occupanti tedeschi. Documenti e testimonianze ricordano complicità inaspettate addirittura da persone che rivestivano ruoli precisi nelle gerarchie locali del partito fascista.

Fra le storie legate a Gandino anche quella di Elisabetta Ghelfenbein, moglie di Ferruccio Galmozzi, primo sindaco di Bergamo dopo la Liberazione.  La donna, di origine ebraica, dopo l’8 settembre del 1943, fu nascosta in gran segreto nel Convento delle Orsoline di via Castello a Gandino.

“In occasione della Giornata della Memoria 2018 – spiega Mariangela Rudelli, assessore alla cultura – il Comune di Gandino ha predisposto una stampa anastatica della pergamena di ringraziamento del 1948. Essa sarà distribuita agli allievi della scuola secondaria di primo grado ed a quanti assisteranno alla proiezione straordinaria organizzata nell’ambito del Cineforum della Val Gandino. Mercoledì 24 gennaio alle 20.45 presso il Cinema Teatro Loverini, in collaborazione con la Parrocchia di S.Maria Assunta, sarà infatti proiettato il film “Il viaggio di Fanny”, che narra la storia di una tredicenne ebrea nella Francia occupata dai nazisti negli anni ’40”.

Tutti i diritti riservati ©

Continua a leggere le notizie di Valseriana News e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *