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Cultura

In corso a Palazzo Creberg il restauro di 5 opere del 700 di Francesco Cappella

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Riparte l’iniziativa “Grandi Restauri” promossa dalla Fondazione Creberg in corso il restauro di 5 opere che saranno esposte al pubblico nel maggio 2018.

Riparte l’iniziativa “Grandi Restauri” promossa dalla Fondazione Creberg che, al decimo anno, ha consentito il restauro a Palazzo Creberg di 45 opere (75 dipinti); è ora il turno di importanti dipinti di Francesco Capella detto Daggiu’ (Venezia, 1711 – Bergamo, 1784). 



Bellissime, pur se poco conosciute, le tre monumentali opere pervenute a Palazzo da Desenzano al Serio (Albino) e da Carobbio degli Angeli. La Fondazione Creberg ha affidato gli interventi a Roberta Grazioli (pale di Desenzano di Albino) nonché a Sabrina Moschitta e Andrea Lutti (Carobbio degli Angeli), sotto la direzione della Soprintendenza competente.

Queste tre opere saranno ripristinate a Palazzo Creberg, mentre nello studio di Fabiana Maurizio, sempre per Fondazione Creberg, saranno restaurate due opere di Capella, provenienti da Calcinate e Gorno.

Le 5 grandi tele saranno esposte a Palazzo nel maggio 2018, prima di essere restituite alle Parrocchie proprietarie.
“Dal 2008 – ha dichiarato alla stampa Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Creberg – nella Sala Consiliare di Palazzo Creberg sono transitati capolavori di Lorenzo Lotto, Giovan Battista Moroni, Moretto, Alessandro Allori, Palma il Vecchio, Romanino, Paris Bordon, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Enea Salmeggia, Giovan Paolo Cavagna. Nel 2017 siamo intervenuti su opere di Andrea Previtali, consentendo a Bergamo di scoprire un grande artista, apprezzato nel mondo e negletto – come sovente avviene  in terra natale. Riconsegnati alle Parrocchie i dipinti del Previtali (Duomo di Bergamo, Serina, Locatello), stiamo dando corso al recupero di opere di Francesco Capella, che con l’esposizione a Palazzo, consentirà l’approfondimento della bella pittura di un artista veneziano del Settecento in importanti opere bergamasche (Desenzano di Albino, Carobbio degli Angeli, Calcinate e Gorno) proseguendo nella riscoperta di artisti ingiustamente considerati minori oppure dimenticati e dando risalto ad un autore che scopriremo essere un grande artista.”

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