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Cronaca

Lavoro a Bergamo nel 2017 meglio che nel 2006

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Miglioramento sul versante occupazionale a Bergamo: nel 2017 meglio che nel 2006.

I dati ISTAT sull’occupazione nel 2017 a Bergamo rielaborati dalla CISL provinciale, confermano il costante miglioramento sul versante occupazionale.

Gli occupati crescono di 3000 unità in dodici mesi (24.000 in più rispetto al 2006, ultimo anno prima della grande crisi); il tasso di attività cresce in assoluto sia nel dato generale che in quello femminile (troppo basso ancora quello giovanile), mentre il numero effettivo di disoccupati scende di 5.000 unità rispetto al 2016 (ma sono ancora 7000 in più rispetto a dodici anni fa) e il tasso ritorna su limiti “fisiologici”.

“Questo è un fatto estremamente positivo – sottolinea Giacomo Meloni, segretario territoriale della CISL – e sancisce anche sul versante statistico la capacità dell’insieme del territorio bergamasco di aver saputo reagire alla grave crisi che ha toccato il suo punto più negativo fra il 2013 e 2014 quando a Bergamo la disoccupazione aveva raggiunto il 7,4%, e gran parte del settore manifatturiero e delle costruzioni era sottoposto a gravi ristrutturazioni e chiusure.

I dati elaborati

L’innovazione tecnologica, il recupero di competitività e l’incremento della produzione sono alla base del recupero occupazionale, fattore che va ulteriormente rafforzato, con un ulteriore sviluppo industriale che permetta anche nel 2018 una ancora maggiore crescita occupazionale”.

“Ribadiamo il “lato oscuro” della crescita occupazionale che consiste nel ricorso sempre maggiore a lavoro a tempo  determinato (il 70% degli avviamenti del 2017) o in somministrazione – dice ancora Meloni: rapporti non sempre dettati da una reale necessità di flessibilità.

È quindi la qualità del lavoro e dell’occupazione anche a Bergamo la nuova sfida da affrontare, per far si che a fianco della positiva crescita occupazionale ci siano sempre più anche rapporti di lavoro stabili, sia in apprendistato , in particolare per i giovani, che a tempo indeterminato.

È una sfida che va affrontata anche dal versante della contrattazione nei luoghi di lavoro e sul territorio, non lasciandola solo alle normative e agli incentivi pur importanti. Dare lavoro sicuro e di qualità è la vera sfida del 2018”.

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