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Cronaca

L’amministrazione di Valbondione “Basta centraline lungo il fiume Serio”

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L’amministrazione comunale di Valbondione ribadisce la propria contrarietà ad ogni ulteriore sfruttamento delle acque del Serio: “Il fiume è già saturo di impianti idroelettrici”.

L’Amministrazione comunale di Valbondione torna a dire la sua in merito alle centraline idroelettriche. “Pur riconoscendo prioritario l’utilizzo intelligente dell’energia tramite fonti rinnovabili quali azioni virtuose di sostenibilità ambientale – spiega il primo cittadino Sonia Simoncelli -, la nostra amministrazione è fermamente contraria alla realizzazione di ulteriori centraline idroelettriche sul Fiume Serio a causa dell’alta incidenza di impianti idroelettrici già presenti nell’alto Serio. 

I corsi d’acqua, particolarmente quelli di montagna, dovrebbero essere considerati patrimonio di biodiversità, di valori ambientali e paesaggistici da tutelare, e non una semplice risorsa da sfruttare in modo intensivo e indiscriminato. Il paesaggio e l’ambiente non sono solo fondamentali per la qualità di vita delle persone, ma anche per le prospettive del turismo che è una delle maggiori opportunità di sviluppo economico della nostra comunità. 

Investire soldi pubblici per la difesa del territorio è un dovere per un’amministrazione in quanto gli elementi che sono oggi in discussione saranno in futuro la vera ricchezza e peculiarità del nostro territorio alpino. La presenza di elementi di grande naturalità e pregio ambientale e paesaggistico come questo sono oggigiorno sono sempre più rari e ricercati, e le comunità che hanno saputo rispettare e proteggere la propria identità rinunciando al mero egoismo economico stanno godendo di grande riscontro in termini di turismo ed economie legate alla naturalità. Sono scelte che magari non portano economie immediate nelle casse dei comuni, ma che nel lungo periodo generano grande ricchezza alla comunità. 

Non è più possibile che si pensi ai fiumi, e al territorio montano in generale come opportunità per definire accordi con le imprese private che sfruttano le risorse naturali per tratte qualche risorsa economica, che mai sarà sufficiente a ripagare il deprezzamento del territorio ( come le centraline idroelettriche per lo sfruttamento dei fiumi e le lottizzazioni edilizie delle seconde case per il consumo del suolo) . 

La perdita delle risorse naturali non sono ricompensabili, quando le perdi è per sempre o per tempi lunghissimi. Per questo non riteniamo corretto privare la comunità di Valbondione e in particolare Fiumenero della sua ricchezza”.

Due essenzialmente le tematiche di opposizione alla costruzione degli impianti idroelettrici che il comune persegue.

La tutela della fragile condizione ambientale del Fiume Serio

Da una parte la tutela della fragile condizione ambientale del Fiume Serio: il tratto interessato dal progetto tra Gavazzo e Fiumenero infatti, essendo l’ultimo tratto del fiume rimasto ancora allo stato naturale, è elemento da ritenersi da valorizzare e preservare quale risorsa che ricade oltretutto in area di notevole pregio ambientale e naturalistica. Alla mancanza d’acqua causata dalla siccità che colpisce sempre più frequentemente durante l’estate, si andrebbe a sommare la riduzione prodotta dal prelievo dovuto alle nuove prese con ricaduta importante sul tratto del fiume. Il fiume Serio, infatti, oggi è già pesantemente interessato da concessioni di derivazione d’acqua ad uso idroelettrico e il numero degli impianti è in continuo aumento. Ciò aggrava o comunque non contribuisce a migliorare lo stato ecologico del fiume che nel PTUA della regione Lombardia approvato nel 2017 è stato classificato “sufficiente” e quindi, tale da non tollerare un impatto ambientale rilevante senza il rischio alto di un degrado tale da comportare la modifica della qualità del corpo idrico, come da direttiva dell’autorità di bacino. Per gli impianti in questione, oltretutto, è stata la stessa Seriana Power (società che vorrebbe realizzare la centralina) che nella sua documentazione relativa allo studio di impatto ambientale, classifica come rilevante il rischio ambientale legato alla sua realizzazione, tenendo conto degli impatti cumulativi degli altri impianti. 

Le irregolarità tecniche e vizi di procedimento 

Non tutti gli Enti hanno dato parere positivo al rilascio dell’autorizzazione unica. L’elemento contestato è essenzialmente il mancato rispetto da parte del progetto proposto del vincolo valanghivo dettato dalla norma PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico). Il 10 aprile 2018 in sede di incontro alla Presidenza del Consiglio dei Ministri a Roma, alla presenza del Sindaco di Valbondione, la Regione si è espressa chiaramente in merito al mancato rispetto del vincolo valanghivo confermando l’azione corretta del Comune di diniego dell’autorizzazione a procedere. Un grande lavoro di analisi e sensibilizzazione è stato seguito dal Comitato di cittadini di Fiumenero che fin da subito ha segnalato la preoccupazione a tutti gli Enti preposti e che continua ancora oggi a lavorare per la tutela ambientale del territorio della frazione. Sulle medesime tematiche contestate, anche il WWF di Bergamo sostiene che la centralina idroelettrica non sia da realizzare e ha presentato ricorso nel confronti della Provincia per il rilascio delle concessioni. 

“Attenzione particolare è stata posta dall’ On. Daniele Belotti e Consigliere Regionale Roberto Anelli che ringraziamo – conclude Simoncelli -. In aprile è stata infatti presentata anche un’interrogazione parlamentare in merito alle autorizzazioni rilasciate dalla Provincia di Bergamo per i due impianti in progetto.  Rimaniamo comunque in attesa del pronunciamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Tribunale Superiore delle acque che si dovranno esprimere in merito”. 

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