Politica
#iostoconMattarella, a Bergamo il presidio pro presidente della Repubblica
Il presidente della provincia Matteo Rossi lancia il presidio pro Mattarella: “Ci ritroviamo davanti alla Prefettura. In mano la Costituzione e la bandiera italiana”.
Dopo le ore concitate per il futuro del Governo italiano, il presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi, ha lanciato un presidio a sostegno del presidente della Repubblica.
L’appuntamento è per martedì 29 maggio alle 18, di fronte alla Prefettura di via Tasso, dove si terrà il presidio in sostegno di Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica è stato molto criticato dopo aver posto il veto su Paolo Savona, economista euroscettico, indicato come ministro dell’Economia nel governo sostenuto da Movimento 5 Stelle e Lega Nord. Il leader dei grillini Luigi di Maio ha chiesto l’impeachment per Mattarella.
Mattarella ha promosso un governo tecnico presieduto dall’ex commissario alla revisione della spesa Carlo Cottarelli che ha accettato con riserva.
Matteo Rossi, esponente del Partito democratico, ha lanciato l’iniziativa con un post pubblicato sul suo profilo Facebook preceduto dall’hashtag #iostoconMattarella.
Domani, martedì 29 maggio ore 18 – si legge su Facebook -, ci ritroviamo davanti alla Prefettura in via Tasso. In mano la Costituzione e la bandiera italiana.
A supportare il presidio l’Onorevole del Pd Elena Carnevali che così si è espressa: “Care e cari tutti,
via la maschera ed ecco la verità: meglio una crisi istituzionale senza precedenti per arrivare presto alle elezioni che prendersi le responsabilità di governo nell’interesse degli italiani. E’ della Lega la responsabilità di una crisi fortemente voluta, alla quale il Movimento 5 Stelle si è adeguato.
Mattarella non ha impedito proprio nulla, anzi: il Presidente della Repubblica ha accompagnato per tre mesi tutti i passaggi e atteso pazientemente i tempi e i modi con cui Lega e 5 Stelle hanno cercato di costruire il governo, dalla scelta del Premier alla sottoscrizione del contatto, dalla sua approvazione nei gazebo a quella sulla piattaforma Rousseau. Ma da subito ha avvertito che avrebbe esercitato il suo ruolo di garante in difesa degli interessi degli italiani e dei loro risparmi, così come della collocazione Europea dell’Italia, riservando un’attenzione particolare ai ministeri più importanti.
E cosi ha fatto, non ratificando la nomina al Ministero dell’Economia di un esponente visto come sostenitore di una linea che avrebbe portato l’Italia fuori dall’Euro (quando invece proprio l’adesione all’Euro e all’Europa sono scelte di importanza fondamentale per il nostro Paese, per i giovani, per le imprese e per i risparmiatori) e proponendo, al suo posto, Giancarlo Giorgetti, braccio destra della Lega e candidato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Ma Matteo Salvini ha preferito il caos. Rifiutando di mettersi alla prova di governo per tornare alle urne dopo 83 giorni di presa in giro attorno ad un tavolo da lui stesso fatto saltare, ha dimostrato che al centro degli interessi della Lega non ci sono certo i bisogni dei cittadini, delle famiglie e delle imprese.
Mattarella, dal canto suo, ha semplicemente esercitato il ruolo di garanzia che la Costituzione gli attribuisce. Le stesse prerogative le esercitò Ciampi nel 2001 con Maroni, allora proposto per il Ministero della Giustizia e finito poi al Ministero del Lavoro. Nessun colpo di Stato, dunque, come dicono Farage e Le Pen, nessun motivo per l’impeachment, come afferma chi ha voluto questa crisi istituzionale.
#iostoconMattarella, con il garante dei principi costituzionali, con colui che anche in una situazione cosi difficile ha difeso in particolare gli interessi degli italiani e la nostra collocazione europea”.
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