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Cronaca

“Piario non si tocca”, quello che c’è da sapere sul punto nascita

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La situazione del punto nascita di Piario: i 500 parti si potrebbero raggiungere se più mamme scegliessero il Locatelli.

Non sono solo i numeri a parlare, ma l’esigenza di un territorio: ne è convinto il consigliere regionale Jacopo Scandella del Pd. E ne sono convinti tutti i cittadini che hanno firmato la petizione per tenere aperto il punto nascita dell’ospedale Locatelli di Piario. 

Il rischio chiusura, visto il numero di parti non sufficiente secondo la normativa vigente (500 parti annui), sembrava scongiurato grazie alla deroga richiesta da Regione Lombardia. Ma ieri è arrivata una doccia fredda: il Ministero non ha accettato il progetto proposto (leggi qui).

Le forze politiche però non mollano: in particolare il Partito Democratico che, attraverso Scandella, si fa promotore dell’informativa “Punto Nascita di Piario – Sì, lo voglio”. Così ha scritto Scandella sul suo profilo Facebook.

Regione Lombardia chiuderà i punti nascita sotto i 500 parti all’anno, e tra questi risulta esserci anche Piario. E’ probabile che nelle prossime settimane arrivi una delibera che ne sancisca la chiusura. Ancora una volta mi trovo a dover denunciare chi a parole difende la montagna e nei fatti (scuole, ospedali, canoni idrici) fa l’esatto opposto. Ci sono tante buone ragioni per difendere il punto nascita di Piario e nei prossimi giorni dovremo usarle tutte. Ho la speranza che quante più persone possibile si uniscano e facciano sentire la propria voce. Intanto vi chiedo scusa per la sintesi, sono momenti un po’ concitati. Vi aggiorno al più presto.

E sempre sui social Scandella ha condiviso i numeri e l’analisi della situazione di Piario. Come si può vedere dalle immagini sottostanti, preso in considerazione il bacino d’utenza del Locatelli – composto dai 5 ambiti dell’alta e media Val Seriana, Val di Scalve, Val Gandino e Alto Sebino -, il numero minino di 500 parti potrebbe essere facilmente raggiunto e superato qualora più mamme scegliessero il presidio dell’alta Valle invece che altri ospedali della provincia.

“Il dato sull’alta Valle Seriana è ottimo, il problema è che da sola l’alta valle non basta. Oltre alle brochure condivise – conclude Scandela – nelle prossime settimane ci saranno dei gazebo nelle piazze dei comuni della Valle per informare su ciò che sta accadendo”. Maggiori informazioni al sito internet www.piariononsitocca.it.

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