Cronaca
Punto nascita di Piario, deliberata la chiusura
Nonostante la richiesta di tempo degli amministratori locali, la giunta regionale ha deliberato la chiusura del Punto nascita di Piario. Previsto in alternativa un progetto di assistenza alle mamme.
Nonostante la richiesta di tempo fatta dagli amministratori locali della Val Seriana martedì all’assessore al welfare Giulio Gallera, oggi la giunta regionale ha deliberato la chiusura del Punto nascita di Piario. Previsto in alternativa un progetto di assistenza alle mamme.
Le dichiarazioni della Regione
“Una legge dello Stato (D.M 70 del 2015) ci impone di chiudere i Punti nascita che sono al di sotto dei 500 parti l’anno. Regione Lombardia nel giugno 2016, e nel febbraio 2017, aveva chiesto la deroga, presentando ancheprogetti virtuosi che avrebbero consentito di mantenerli aperti, garantendo nel contempo la sicurezza. Il ministero, sentito il parere del Comitato nascite nazionale, è stato sempre rigido e risoluto e oggi ci impone la chiusura di quello di Angera, Oglio Po, Piario e uno tra Gravedona e Chiavenna”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, illustrando i contenuti della delibera approvata dalla Giunta che prevede, entro il mese di dicembre 2018, la chiusura di quattro Punti nascita.
“Voglio chiarire che il provvedimento di oggi – ha rimarcato l’assessore – non è il preludio di una chiusura dei presidi ospedalieri, né l’anticamera di un loro depotenziamento, anzi, saranno messe in campo, anche con il coinvolgimento delle istituzioni locali, azioni volte a implementare i loro servizi e rispondere efficacemente ai reali bisogni del territorio”.
“Proprio questa mattina – ha sottolineato l’assessore – con il presidente Attilio Fontana e l’assessore al Bilancio, Davide Caparini, abbiamo incontrato i consiglieri regionali del Cremonese e Mantovano per affermare con forza che Regione offrirà, comunque, alle mamme, un rafforzamento dell’assistenza sul territorio che le accompagnerà nell’intera gravidanza. Con loro abbiamo anche condiviso la costruzione di un percorso basato sul confronto con tutti i rappresentanti delle istituzioni locali, che miri a implementare i servizi offerti dai presidi ospedalieri interessati dalla chiusura delle sale parto e a migliorare le criticità, legate anche alla mobilità e ai collegamenti, che riguardano i singoli territori. Un percorso che avvieremo in tutte e quattro le aree dove saranno chiusi i Punti nascita”.
Tornando alle azioni che le Asst dovranno compiere prima della chiusura dei Punti nascita l’assessore ha spiegato che “abbiamo studiato una riorganizzazione che si basa sul potenziamento e mantenimento dei servizi resi durante la gravidanza e il puerperio e presuppone unicamente la dislocazione del luogo del parto per garantire qualità e sicurezza alle madri e ai neonati.
In sostanza – ha continuato – si dovranno predisporre specifiche progettualità che prevedano l’implementazione dei consultori e modelli di integrazione ‘territorio – ospedale – territorio’.
“Considerato che nella maggior parte dei casi – ha evidenziato il titolare regionale della Sanità – il parto rientra nell’ambito della fisiologia il nostro modello organizzativo offre alle donne in gravidanza un’ostetrica di riferimento, in rete con il Medico specialista in ostetricia e ginecologia, e le altre professionalità coinvolte nel Percorso Nascita, quali il Medico di medicina generale, il Pediatra di Libera Scelta, e altri Professionisti dove necessario. Questo modello intende anche garantire l’assistenza alla gravida in modo continuativo personalizzato per tutto il percorso: territorio-ospedale-territorio che idealmente inizia in epoca pre-concezionale fino al periodo successivo al parto, anche attraverso il programma di visite domiciliari”.
“Una quota minoritaria – ha aggiunto – può avere necessità di concreti interventi preventivi e/o terapeutici, talora anche con carattere di urgenza/emergenza; tali situazioni devono essere intercettate tempestivamente ed afferire a Centri di riferimento dotati delle competenze professionali e delle tecnologie necessarie. Per questo obiettivo prevediamo percorsi assistenziali differenziati per complessità e un’organizzazione della rete di offerta secondo il paradigma Hub e Spoke, supportata da adeguati sistemi di trasporto materno e neonatale.
Punto nascita di Piario -Scandella (Pd):”Dalla Regione uno schiaffo alla montagna”
Dalla Regione uno schiaffo alla montagna. Il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella commenta così la decisione della giunta regionale di chiudere il punto nascita di Piario. “Mantenere quattro punti nascita attorno a Bergamo e chiudere l’ultimo presidio montano rimasto è un grave errore – sottolinea Scandella – una scelta che inevitabilmente indebolirà tutto l’ospedale e ne metterà in discussione la stessa sopravvivenza. Lega e Forza Italia hanno deciso di abbandonare l’Alta Valle Seriana e senza nemmeno venire sul territorio a spiegare le ragioni di questa scelta. Gallera oggi promette che il presidio continuerà ad operare e che saranno rafforzati i servizi per la gravidanza e il puerperio ma prima di fare nuove promesse dovrebbe spiegare dove sono finiti gli investimenti nel personale, per 432 mila euro, che aveva garantito solo un anno fa”.
“La Regione – continua Scandella- gioca a fare lo scaricabarile e addossa la responsabilità al Governo ma questo non è accettabile. Cosa ha fatto la Regione per mettere Piario in condizione di raggiungere i 500 parti? Quale programmazione dei punti nascita? Quanti investimenti promessi e mai realizzati? La scelta di privilegiare altri presìdi e non Piario è stata chiarissima, anche nelle richieste di deroga al Ministero: la prima domanda conteneva dati inesatti, si indicava un tasso di fidelizzazione del 45% mentre era superiore al 70%; nella seconda si garantiva il potenziamento del presidio con un ginecologo in più e un pediatra presente 24 ore su 24 ma alle parole non sono seguiti i fatti.”
“Le oltre 13 mila firme – conclude Scandella – raccolte in pochi giorni non sono servite a mettere in discussione questa scelta. Noi continueremo a dar voce ai nostri concittadini a partire dall’assemblea pubblica di venerdì sera a Clusone, alle 20.45 presso l’Auditorium delle scuole elementari.”
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Ferdinando
29 Giugno 2018 at 10:44
Speriamo di non doverci trovare qui a commentare una disgrazia causata dalla negligenza di qualche signorotto che chiuso nel suo palazzo ha deciso per la chiusura del punto nascita.
A quando la chiusura degli altri reparti?