Cronaca
Turismo, rinnovano il contratto: interessati 3 mila lavoratori bergamaschi
Turismo, Confesercenti e sindacati rinnovano il contratto: interessati 3 mila lavoratori bergamaschi.
Confesercenti e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Uil hanno siglato il 18 luglio 2018 il rinnovo del Contratto nazionale del Turismo, dopo cinque anni di complessa trattativa. Interessati, a Bergamo e provincia, circa 3mila dipendenti delle imprese del comparto. Nel dettaglio sono stati sottoscritti tre verbali di rinnovo – pubblici esercizi, alberghi e campeggi, agenzie di viaggio – tra le federazioni sindacali di categoria e Fiepet/Fiba, Assohotel/Assocamping e Assoviaggi, una impostazione voluta per evitare fenomeni di “dumping” tra le diverse discipline contrattuali esistenti. Ammonta a 100 euro l’aumento per i dipendenti da pubblici esercizi, stabilimenti balneari e alberghi diurni; è di 88 euro l’incremento per i dipendenti da alberghi e complessi turistico ricettivi all’aria aperta e dalle agenzie di viaggio e turismo con decorrenza dal 1 gennaio 2018.
Per quanto concerne le previsioni comuni degli accordi, è stabilito che i datori di lavoro eroghino con la retribuzione di novembre 2021 degli importi una tantum qualora non venga definito, nonostante la presentazione di una piattaforma integrativa, un accordo sul premio di risultato.
Per quanto riguarda l’apprendistato, la percentuale di assunzione di nuovi apprendisti passa dal 70% al 50% dei lavoratori il cui contratto di apprendistato sia scaduto nei 36 mesi precedenti. Per quanto concerne la somministrazione a tempo determinato, la percentuale di utilizzo per unità produttiva viene fissata al 10% con un minimo di tre lavoratori somministrati. Per i pubblici esercizi, invece, è prevista la riduzione dei permessi per la riduzione dell’orario di lavoro ai neo assunti (dal primo gennaio 2018) per i primi due anni di lavoro. Per quanto concerne i lavoratori degli alberghi, poi, è prevista la corresponsione di un importo forfettario, a parziale copertura del periodo di carenza contrattuale, da suddividersi in proporzione alla durata del rapporto ed all’effettivo servizio prestato nel periodo interessato.
“Il negoziato è stato molto lungo – spiega Emanuele Spini, responsabile delle Politiche del lavoro di Confesercenti – a cause delle problematiche correlate al contesto socio-economico e si è concluso con la sottoscrizione di tre accordi diversi: uno per i pubblici esercizi e della ristorazione collettiva e commerciale, uno specifico per gli alberghi e uno per le imprese di viaggio. Tale esigenza sorge dalla necessità di armonizzazione contrattuale dei diversi comparti del turismo ed è finalizzata a determinare, il più possibile, condizioni coerenti tra ciascun settore”.
Per il segretario generale della FISASCAT CISL di Bergamo, Alberto Citerio, “la nostra priorità è quella del contrasto al dumping contrattuale ed alla concorrenza sleale, nell’interesse delle imprese e dei lavoratori di un settore che rappresenta un importante pilastro dell’economia italiana. L’intesa – conclude – definisce un immediato riscontro economico ai lavoratori per i quali viene definito un sistema di flessibilità contrattata che valorizza la professionalità del lavoro stagionale”.
Commenta Mario Colleoni, segretario della FILCAMS CGIL Bergamo : “Abbiamo chiuso una lunga vertenza con un accordo che garantisce alle lavoratrici e ai lavoratori del settore risposte salariali che mancavano da troppo tempo. Da sottolineare anche l’aggiornamento e il miglioramento delle tutele riferite alla genitorialità, il contrasto alle molestie sessuali e il sostegno ai lavoratori con figli con problemi di inserimento scolastico dovuto a deficit di apprendimento, in realtà in cui la presenza di lavoro femminile è preponderante.”
Secondo Maurizio Regazzoni, segretario Uiltucs Uil di Bergamo, “la sigla del contratto mette in evidenza che nel dialogo fra le parti si possono trovare soluzioni che danno garanzia sulla gestione di un comparto così complesso e parcellizzato come è il settore turistico questo senza ricorrere a strumenti che penalizzano la professionalità; nel rinnovo si sono trovate soluzioni che rispondono al meglio alla necessità dei vari settori che necessitano di una buona gestione delle flessibilità sia per i lavoratori che per le aziende segnando un buon accordo per la gestione del settore”.
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