Cronaca
Lara Magoni ai funerali di stato per Regione Lombardia: “Pronta a dare il mio aiuto”
Per Regione Lombardia hanno partecipato ai funerali di stato a Genova gli assessori Stefano Bolognini e la bergamasca Lara Magoni che racconta di un’esperienza agghiacciante.
Per Regione Lombardia hanno partecipato ai funerali di stato delle vittime del crollo del viadotto di martedì scorso celebrati oggi a Genova gli assessori Stefano Bolognini e Lara Magoni.
L’assessore al Turismo di Selvino, Lara Magoni, ha raccontato attraverso una toccante testimonianza di aver vissuto un’esperienza agghiacciante. La Magoni ha anche spiegato di aver conosciuto alcuni dei parenti delle vittime e di aver promesso a loro aiuto e sostegno.
Sono arrivata alla Fiera di Genova verso le 9.30, sono entrata e il mio cuore si è fermato. Davanti a me quelle vite spezzate dall’incuria umana, una tragedia annunciata, una catastrofe inammissibile. Camminando in mezzo a tanto dolore ho incrociato tanti sguardi, tra questi ho avuto l’onore di incrociare quelli dei “nostri ragazzi” i Vigili del Fuoco Cinofili di Bergamo. È nato un abbraccio spontaneo con ognuno di loro, un abbraccio dove il pianto ha avuto il sopravvento. Ho percepito la loro angoscia, verso ciò che non avrebbero mai voluto vivere e vedere, ho sussurrato un grazie con una forte stretta di mano che diceva tutto. Sono stati loro a recuperare il corpo della nostra funzionaria Regionale Angela Zarilli. Uomini davanti ai quali ho provato emozione, per la forte riconoscenza del loro operato.
Mi sono avvicinata per dare l’ultimo saluto ad Angela, sulla sua sinistra una giovane donna in lacrime accarezzava quell’involucro di legno dove all’interno giaceva suo marito Luigi Matti Altadonna, 35 anni calabrese. Ci siamo guardate, ho sentito la necessità di avvicinarmi, ci siamo abbracciate in silenzio…io per lei una perfetta sconosciuta, lei per me la forza di una leonessa che combatterà per i suoi figli. Mi ha detto: “Io sono Lara…” “Anch’io…” le ho risposto. Ha sorriso dicendomi: “Sei una bella coincidenza…”. Accanto a lei un ragazzino, mi guarda e dice: “Sono Michele ho quindici anni, lui era mio fratello maggiore, ci penserò io ai suoi 4 figli, ai miei nipoti…”. “A me non serve nulla, ma pretendiamo che lo Stato ci dia delle risposte, che pensi a chi crescerà senza la figura di un padre”. Prima di lasciarli ho dato a loro il mio recapito dicendogli: “Ci sono…” Spero tanto di sentire squillare il telefono e poter risentire la sua voce. Michele un piccolo grande ometto che sorreggeva sua madre, suo padre e sua cognata con una dignità e un equilibrio che mi ha colpita. Vederlo è stata per me una grande lezione di vita, avrebbe potuto urlare, offendere. Invece era semplicemente raccolto nel silenzio della preghiera.
Una tragedia che mi ha fatto conoscere l’umanità di un popolo meraviglioso, di persone ai quali in pochi secondi è caduto il mondo addosso, anzi il ponte Morandi, quel ponte trascurato dalle perizie che porterà con se il peso di queste morti innocenti. Porterò per sempre con me quell’abbraccio virtuale di quelle migliaia di persone che hanno voluto esserci per l’ultimo saluto. Forza Genova. Un Requiem Eterno, Lara
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