Cronaca
“Zero manutenzione lungo la via Mala”, dopo la caduta del masso lo sfogo su Facebook
“Zero manutenzione lungo la via Mala”: dopo la caduta del masso, lo sfogo su Facebook del sindaco di Vilminore.
Pietro Orrù, il sindaco di Vilminore di Scalve, non ci sta: dopo la caduta di ieri pomeriggio di un masso lungo la via Mala, la strada che collega la Valle Camonica alla Val di Scalve, si sfoga su Facebook.
Il primo cittadino di Vilminore, uno dei 4 comuni della Val di Scalve, parla senza mezzi termini di “zero manutenzione” come se la “Val di Scalve fosse terra di nessuno”.
Ieri il masso ha preso in pieno un’auto ma, fortunatamente, la donna al volante, una 44enne, non è stata ferita in maniera grave ed è trasportata in codice verde all’ospedale di Esine. Nonostante il lieto fine in molti hanno però gridato allo scandalo nella speranza che un giorno non capiti di peggio.
Questo il post condiviso da Orrù:
Breve storia triste: Strada Provinciale della Via Mala al confine tra Bergamo e Brescia (non giochiamo a chi ha meno colpe), ZERO MANUTENZIONE e non mi riferisco solamente ad interventi straordinari (da Amministratore mi rendo conto in primis della vastità del territorio e della scarsità delle risorse), che comunque sono necessari per evitare ad esempio quanto successo oggi (fortunatamente il conducente sta bene); ma la Val di Scalve pare terra di nessuno e va bene che va di moda la riscoperta dei territori selvaggi ma le piante che ci crescono nelle cunette ai lati delle strade mi fanno venire l’ulcera quasi quanto le gallerie della stessa Via Mala che sono illuminate una luce si e venti no!
Sarò anche politicamente incauto a dirlo, ma oggi voglio esserlo perché sono particolarmente incazzato, ho a cuore la mia salute e quella dei miei cittadini, visto e considerato che tutti transitiamo dalla Via Mala (che tra l’altro è il collegamento principale tra la Val di Scalve e la Val Camonica) più volte anche nell’arco della stessa giornata: c’è necessità di intervento e non ci possiamo accontentare delle bricioline per le macchie di leopardo di asfalto che abbiamo ottenuto dopo infinite richieste e visite presso i competenti uffici; non voglio dover assistere a nessuna tragedia!!!
Alcune delle immagini dell’incidente di ieri.
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masatake
25 Agosto 2018 at 5:18
Dopo la caduta del ponte di Genova, scattano controlli diffusi in tutta Italia a siscoprono le magagne.Dopo questa tragedia del canyon , chissa” quanti altri posti simili di libero accesso sono passiblili di bombe d”acqua, per non parlare dei torrenti sottostanti a dighe.I cartelli dicono “Pericolo piene piene improvvise per necessita” scarico bacino artificiale.Le sponde sono spiaggette frequentate, i massi isolati raggiunti a guado isole esclusive.In teoria inflessibili guardie dovrebbero multarema dove sono??Addirittura alcuni esercenti di campeggi ci piazzano ombrelloni e sedie .Ci scappera”le”nnesimocampeggio trascinato via da piena improvvisa??Le tragedie del passato fanno lezione un anno o due e dopo ci si dimentica si ritorna a vecchie abitudini.Il Vesuvio ha fatto danni negli anni 1940allora possiamo stare tranquilli ,ormai e”morto.