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Cronaca

Atalanta: se non la ami quando perde, non amarla quando vince

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La Dea non è moda: uniti e compatti verso nuovi, importanti obiettivi.

Giovedì sera al Parken Stadium L’Atalanta doveva vincere o pareggiare segnando almeno un gol, ciò non è avvenuto, purtroppo. Gli orobici abbandonano l’Europa League dopo aver disputato due sfide dominandole ma in cui non hanno saputo sfruttare le tante occasioni create.

Tifosi amareggiati, delusi (stati d’animo comprensibili ndr), altri rabbiosi alla ricerca del “capro espiatorio” (Cornelius in primis, Gomez in secundis ndr), disposti ad additare, insultare, vagheggiare coloro che sino alla partita precedente acclamavano.

Con questa parte di “tifo” mi trovo in disaccordo, in quanto i singoli giocatori vanno sostenuti soprattutto nei momenti no, comodo acclamarli nelle sole circostanze positive.

Urge dunque voltare pagina, facendo tesoro del percorso europeo fatto, consapevoli che non è un addio, bensì un arrivederci.

La rubrica #EUAtalanta mi ha dato l’opportunità di avvicinarmi sensibilmente alla società Atalanta e di interagire con i suoi tifosi.

Colgo l’occasione per ringraziare tutti i membri del gruppo Facebook “Atalanta” e l’amministratore G. Danelli. Grazie.

Manuel Coter

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