Cronaca
Gioco mortale del “Blackout”, dopo la morte di Igor la Procura sequestra siti web
Gioco mortale del “Blackout”, dopo la morte del 14enne appassionato di montagna Igor Maj la Procura di Milano sequestra siti web per evitare il rischio di emulazione.
Dopo la morte del 14enne milanese appassionato di arrampicata Igor Maj, con origini della Val di Scalve come rivela il tipico cognome valligiano, la Procura di Milano ha disposto il sequestro preventivo di tutti i siti web relativi alla pratica del cosiddetto gioco del “Blackout”.
Subito dopo la morte, avvenuta il 6 settembre nella casa della famiglia, il padre Ramon, conosciuto del mondo dell’arrampicata, aveva lanciato un appello sul sito pareti.it.
Il provvedimento della Procura riguarda principalmente le piattaforme Google e Microsoft con lo scopo di bloccar la diffusione di questo tipo di siti e video ed evitare che si verifichino episodi di emulazione. Il magistrato ha anche aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio.
Il cosidetto “Blackout”, diffuso negli Usa tra gli adolescenti fin dal 1995, consiste nel privarsi dell’aria per periodi sempre più lunghi fino a svenire, puntando a sperimentare, al momento della ripresa di conoscenza, un senso di leggerezza, allucinazioni e uno stato di rilassamento generale del corpo.
Secondo quanto emerso finora dalle indagini dei carabinieri, il ragazzo, che è stato trovato senza vita con una corda per arrampicare stretta attorno al collo, non ha cercato video di “Blackout” ma ha guardato video del tipo “Le 10 cose più pericolose del mondo” o “I modi per sballarsi senza droga”. Online si trovano infatti migliaia di video su YouTube, dove i giovani spiegano nel dettaglio i vari passaggi da seguire. “Non abbiamo mai creduto all’ipotesi del suicidio. Abbiamo visto la cronologia del suo smartphone – aveva dichiarato il padre – e abbiamo denunciato tutto ai carabinieri”.
Nel frattempo ieri a Lambrate si sono svolti i funerali del giovane: in centinaia tra amici di Igor e della famiglia si sono stretti attorno al padre, alla madre a ai fratelli. Gli amici di arrampicata hanno detto tra la commozione: “Muore solo chi non ha lasciato radici negli altri e Igor ne ha lasciate tante”.
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