Cronaca
Tragedia di Gazzaniga, indagati i due autisti. Cosa mostrano le immagini delle videocamere
Tragedia di Gazzaniga: aperto un fascicolo in procura per omicidio stradale aggravato a carico dei due autisti. Si ipotizza l’errore umano da parte di uno di loro. Al vaglio degli inquirenti le immagini delle videocamere.
Solo le imagini delle videocamere posizionate alla stazione di Gazzaniga potranno fare chiarezza su quanto accaduto lunedì poco dopo le 13 quando due autobus di linea della Sab si sono scontrati causando la morte di un 14enne di Ardesio, Luigi Zanoletti, e il ferimento di altri due giovani.
Una tragedia per la quale è stato aperto un fascicolo in procura per omicidio stradale aggravato a carico dei due autisti. L’ipotesi è quella dell’errore umano da parte di uno di loro.
Le immagini delle videocamere sono state consegnate ieri in Procura e serviranno a spiegare perché l’autobus snodato guidato da un autista 58enne di Nembro, abbia travolto i tre studenti.
Nelle immagini si vede il pullman, che doveva lasciare la Valle per dirigersi a Bergamo, arrivare fin davanti alla sbarra posta all’ingresso della stazione: in quel momento l’autista scende e va verso gli uffici, forse per segnalare che la sbarra non si stava sollevando. Poco dopo la sbarra si alza e l’uomo torna di corsa rimettendosi alla guida del pullman. Da accertare il motivo di tanta fretta, perché questa potrebbe essere proprio una delle cause dell’incidente. Pochi istanti dopo infatti il bus snodato, che nel frattempo aveva leggermente curvato a destra per entrare nel piazzale della stazione, travolge tragicamente i tre giovanissimi finendo contro l’altro pullman diretto ad Ardesio guidato da un 52enne anch’esso di Nembro.
Da capire perché l’autista non abbia potuto evitare l’impatto con i ragazzi e l’altro bus. Sull’asfalto non sono state trovate tracce di frenata. Tra le ipotesi, una distrazione o un guasto meccanico. Negativi infatti i test antidroga e alcol fatti al momento, così come si escludono malori e che i due stessero utilizzano lo smartphone.
Il pubblico ministero titolare dell’inchiesta Giancarlo Mancusi intende anche chiarire se i ragazzi potevano stare in quel punto visto che si stavano affrettando per salire sull’autobus fuori dallo spazio della pensilina. Una pratica consueta quella di spostarsi verso il bus per evitare il sovraffollamento di studenti ed evitare anche di restare a terra. Da anni infatti genitori e studenti segnalano l’inadeguatezza del servizio di trasporto sia per il numero di corse e autobus sottodimensionati, sia per la mancanza di infrastrutture idonee al numero di passeggeri.
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