Cronaca
Tragedia di Gazzaniga, nessun ritardo: continuano gli accertamenti
Continuano le indagini sulla tragedia di Gazzaniga. L’autista alla guida del pullman snodato sarà interrogato il 5 ottobre. Gli accertamenti hanno verificato che l’autobus non era in ritardo.
L’autobus snodato che si è schiantato contro un altro pullman alla stazione di Gazzaniga lunedì causando la morte di uno studente 14enne non era in ritardo: è quanto emerge dagli accertamenti condotti dagli inquirenti relativamente alla tragedia di Gazzaniga. Il tassello più importante della vicenda è infatti la fretta che l’autista 58enne di Nembro, alla guida dell’autobus doppio, avrebbe avuto nel rimettere in marcia il mezzo dopo averlo fermato alla sbarra della stazione.
L’autista di Nembro sarà interrogato il 5 ottobre in Procura. Assistito dal suo difensore, l’avvocato Paolo Corallo, dovrà spiegare cos’è successo negli istanti che hanno preceduto l’incidente.
Le indagini hanno dimostrato che il bus doveva partire alle 13.10 dalla stazione di Gazzaniga e lo scontro con l’altro pullman è avvenuto alle 13.05. L’autista aveva dunque il tempo necessario per raggiungere la pensilina, far salire gli studenti e ripartire. C’è dunque da fare chiarezza in merito alla corsa che l’uomo avrebbe fatto per rimettere in moto l’autobus dopo essere sceso per fare aprire la sbarra manualmente visto che con il telecomando non si alzava.
Il pullman sarebbe così ripartito ad una velocità non consona per la stazione così affollata di studenti. Pochi metri dopo lo schianto in cui sono rimasti travolti Luigi Zanoletti, la vittima 14enne, e altri due studenti. Tra le ipotesi un errore tecnico, un guasto meccanico, un gesto di stizza o una disattenzione.
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