Cronaca
Delitto Yara, la Cassazione conferma l’ergastolo per Massimo Bossetti
La sentenza per Massimo Bossetti è definitiva: la Cassazione lo dichiara colpevole e conferma l’ergastolo.
Ergastolo confermato per Massimo Giuseppe Bossetti, condannato in primo e secondo grado per l’omicidio di Yara Gambirasio: anche la Cassazione ha confermato la sua colpevolezza. La decisione è stata comunicata poco dopo le 22 di venerdì 12 ottobre.
Il corpo della giovane ginnasta di 13 anni venne trovato il 26 febbraio 2011 in un campo a Chignolo d’Isola, a pochi chilometri da Brembate di Sopra, dove la ragazza viveva e da dove era scomparsa tre mesi prima.
La prima sezione penale della Cassazione, presieduta da Adriano Iasillo, ha così accolto la richiesta del sostituto procuratore generale Mariella De Masillis e ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa di Bossetti (gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini), condannando l’imputato anche al pagamento delle spese legali.
Massimo Bossetti era finito in carcere il 16 giugno 2014: schiacciante per l’accusa la corrispondenza tra il suo Dna e quello estratto dalla traccia biologica trovata sugli indumenti della vittima. A questo risultato gli inquirenti arrivarono dopo più di tre anni di indagini, da quando il Dna di “Ignoto 1” venne isolato nei laboratori dei Ris di Parma. Il lavoro degli inquirenti portò all’individuazione del presunto padre dell’assassino, Giuseppe Benedetto Guerinoni, di Gorno, autista di pullman, deceduto nel 1999. Si cercò dunque la madre individuata all’interno di un elenco di 532 nomi. Quella donna era Ester Arzuffi, la madre di Massimo Bossetti, morta nell’aprile di quest’anno, a 71 anni. La Arzuffi avrebbe avuto una relazione clandestina con Guerinoni anche se la stessa donna ha sempre negato tutto così come Massimo Bossetti si è sempre dichiarato innocente.
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