Cronaca
Bergamo, in vista tagli al trasporto pubblico
L’agenzia Provinciale rende noti i tagli a km e finanziamenti nel trasporto pubblico. FIT CISL: “Ricadute su qualità del servizio e occupazione”. FILT CGIL: “Si tutelino anche i posti di lavoro”.
La FIT CISL di Bergamo, con Antonio Scaini, segretario generale, e Pasquale Salvatore esprimono la loro preoccupazione, dopo l’annuncio di un possibile taglio di circa 500.000 km e di 736.000 € di finanziamenti per il trasporto pubblico locale in provincia di Bergamo.
I numeri presentati dall’agenzia del trasporto pubblico della provincia parlano di 5 milioni di euro di taglio a livello regionale, 726,000 solo a Bergamo. A questo si aggiungono altri ammanchi per la Lombardia di 50 milioni, per la provincia di 2,500,000 di €.
“Questa manovra non potrà che ripercuotersi con ricadute pesanti anche per il traporto urbano e non solo su extra urbano. È paradossale come da una parte ci siano comuni e provincie come Bergamo impegnati a discutere i piani della mobilita sostenibile (venerdì si è riunito a palazzo Frizzoni un incontro con le parti sociali per condividere la discussione su questi temi) e dall’altra si assista quotidianamente a una gara schizofrenica per dire no a ogni forma di investimento, ammodernamento e efficientamento dei servizi pubblici e con conseguente coinvolgimento della qualità della vita. Poi, la nostra preoccupazione va alle ricadute occupazionali così come alla salvaguardia dello stipendio che in questo settore più che in altri è fortemente valorizzato dal secondo livello. Ci chiediamo – concludono i due sindacalisti – come, in prossimità di una gara per aggiudicare il servizio pubblico nella nostra provincia e a queste condizioni, le aziende possano proporre politiche di investimento su personale e automezzi”.
I numeri preoccupano anche la FILT – CGIL rispetto al destino del migliaio di lavoratori, autisti e impiegati soprattutto delle tre maggiori aziende della provincia, SAB, ATB e Locatelli: “Veniamo da una condizione di tagli perenni, anno dopo anno, ma la situazione che si va ora profilando è di un buco di finanziamenti più cospicuo rispetto al passato – spiega Marco Sala, segretario generale della FILT-CGIL di Bergamo -. Vediamo un serio rischio di tenuta del sistema: se l’Agenzia per il Trasporto Pubblico di Bergamo prevede, senza l’arrivo di risorse aggiuntive, 500mila chilometri di corse in meno, noi contiamo in realtà un calo di 2 milioni di chilometri: a saltare potrebbero essere parecchie corse, speriamo non posti di lavoro”.
“Se davvero a rischio c’è parte dei fondi regionali (mancherebbe all’appello l’una tantum di oltre 700mila euro che invece lo scorso anno Bergamo aveva ricevuto) e se a questi aggiungiamo le risorse che se ne andranno per gli adeguamenti ISTAT, più il congelamento a Roma dei 2,5 milioni di euro del Fondo nazionale per i trasporti (pare per verifiche sull’equilibrio del bilancio statale), davvero a rischio per gli utenti c’è il servizio di base e per i lavoratori si profilano nuove sofferenze, dopo quelle già subite nelle ultime stagioni. Abbiamo, infatti, dovuto affrontare negoziazioni in totale difesa di trattamenti vecchi di anni, a volte anche rinunciando a elementi economici. Siamo stanchi di grandi proclami soprattutto in arrivo dalla Regione e dal Governo se poi seguono solo tagli. In uno scenario di mancanza di risorse non si costruisce nulla né dal punto del miglioramento delle condizioni di lavoro (e dunque del servizio) ma nemmeno in termini di negoziazioni per il salario”.
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