Cronaca
Società di Rovetta, evasione fiscale per oltre un milione
Frode fiscale in Val Seriana, sei persone denunciate. Sequestrate disponibilità finanziarie per più di 150 mila euro.
La tenenza della Guardia di Finanza di Clusone, al termine di una verifica fiscale nei confronti di una società di Rovetta operante nel settore della fabbricazione di strutture e parti assemblate metalliche ha mosso contestazioni fiscali pari a 900 mila euro ai fini delle imposte dirette e per circa 130 mila euro, ai fini Iva.
I rilievi dei finanzieri derivano dalla deduzione, da parte dell’azienda verificata, di costi ritenuti in parte non inerenti all’attività d’impresa e in parte rivelatisi fittizi, ossia inesistenti. Nel corso dell’ispezione, oltre alle violazioni di natura fiscale, i militari hanno scoperto che nella contabilità dell’azienda erano state annotate fatture d’acquisto relative ad operazioni inesistenti (aventi ad oggetto prestazioni in realtà mai avvenute) per un importo di 380 mila euro. Documenti formalmente emessi da cosiddette «cartiere», cioè società create appositamente «solo sulla carta» per emettere false fatture, utilizzate dalla società verificata per gonfiare i costi e abbattere, di conseguenza, la base imponibile sulla quale vengono calcolate le imposte da versare all’erario.
Il servizio si è concluso con la segnalazione dei rilievi fiscali all’Agenzia delle Entrate e con la denuncia all’autorità giudiziaria dell’amministratore della società ispezionata, un sessantenne residente a Clusone, responsabile di aver utilizzato fatture false nelle dichiarazioni dei redditi e Iva, e di altre cinque persone, originarie del Sebino e della Val Camonica, quali amministratori delle due società cartiere che si sono prestate ad emettere i falsi documenti.
Carmen Santoro, sostituto procuratore della Repubblica di Bergamo, titolare del procedimento penale instauratosi a seguito della denuncia, in accoglimento della proposta dei militari operanti, ha richiesto al gip il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente del profitto del reato — tributario —, quantificato in 153.607 euro e corrispondente al vantaggio patrimoniale ricavato dall’imprenditore, grazie dall’utilizzo delle fatture false. Conseguentemente i militari della Guardia di Finanza di Clusone hanno dato esecuzione al provvedimento emesso da Ilaria Sanesi, sottoponendo a sequestro l’intera somma oggetto della frode — 153 mila euro — rinvenuta sui conti correnti dell’imprenditore clusonese. Il denaro è stato fatto confluire nel Fondo Unico di Giustizia, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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