Cronaca
Morto il Maresciallo che si è sparato, il sindacato: “Basta silenzio”
E’ morto il Maresciallo che giovedì si è sparato in caserma a Clusone. Il sindacato: “Basta silenzio”.
E’ morto sabato in ospedale a Brescia il Maresciallo che giovedì 7 marzo si è sparato in caserma a Clusone. Luca Cogoni, 43 anni, ha usato la sua pistola di ordinanza mentre si trovava nello stabile. Vani i soccorsi giunti sul posto con l’ambulanza, l’auto medica e l’elisoccorso.
A poche ore, sempre in bergamasca, un altro gesto estremo: l’agente di Polizia Locale Francesco Brignone, 56 anni, balzato agli onori della cronaca nel 2013 quando in servizio ai funerali del presidente dell’Ana Leonardo Caprioli indossò il cappello d’alpino, si è sparato nel suo ufficio di Bergamo.
Si tratta di gesti che non troveranno mai una spiegazione e che hanno sollevato grande preoccupazione tra i colleghi tanto che il Siulm, il sindacato unitario lavoratori militari, ha scritto una lettera al comandante dell’Arma dei Carabinieri, il Generale Giovanni Nistri.
Ci rivolgiamo a Lei dopo l’ennesima notizia di un suicidio di un Carabiniere. Il dolore, il turbamento, la commozione e la preoccupazione per quanto accaduto è grande, anche pensando ai familiari, alla figlia, ai colleghi tutti.
Non ci sono comunicazioni ufficiali, nessun organo di informazione nazionale o sito nazionale, come ormai purtroppo accade da tempo, lo riporta. Come se questi fatti e il tema suicidi siano da mettere sotto il classico tappeto che ormai assume forma non più tale.
Crediamo che il silenzio non aiuti a risolvere i problemi del personale. Si farà un’inchiesta per capire come si possa giungere a questi atti che negli ultimi tempi hanno frequenze per noi inaccettabili?
Capiamo perfettamente che sono casi drammatici e non facili da affrontare ma crediamo che vanno affrontati con propositi risolutivi e un clima di vero confronto e collaborazione con i sindacati dei militari, composti da militari e carabinieri che possono dare, e secondo noi devono dare, il loro contributo.
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Tom
11 Marzo 2019 at 23:15
E c’é ancora qualcuno profondamente convinto del fatto che di queste terribili vicende non bisogna parlare/scrivere/discutere…
Loredana
12 Marzo 2019 at 9:34
Caro Tom, se conosce la vicenda che con il lavoro a poco a che fare , allora tutti dovrebbero essere aiutati, o solo perchè il sindacato siulm deve dire che bisogna parlarne ?? , ma mi faccia il piacere , allora perchè non parlare del fatto al salto degli sposi a Castione ? o perchè non militare non parlarne ?? è solo che la primavera è in anticipo, e ognuno di noi i problemi li risolve a modo suo , purtroppo. R.I.P. x Cogoni, Brignone , Gaudenzio , e tanti altri .