Truffa degli alpeggi fantasma per intascare contributi europei, concluse le indagini. Sette indagati tra cui imprenditori agricoli della Val Seriana.
Si sono concluse da poco le indagini per la truffa degli alpeggi nel bresciano, in Valle Camonica, avviate dai carabinieri forestali nell’estate 2017.
L’attività investigativa, condotta dai carabinieri forestali di Breno, trae origine da sospette concessioni di alpeggi e malghe agli imprenditori bergamaschi da parte di alcune amministrazioni della Val Camonica. Gli alpeggi interessati si trovano nei comuni di Paspardo (Malga Zumella) e Cimbergo (Malga Frisozzo). Gli inquirenti attraverso numerosi sopralluoghi in loco, acquisizioni documentali, analisi dei conti correnti ed attività di intercettazione telefonica sono riusciti a scoprire un complesso sistema che sarebbe stato finalizzato alla frode dei contributi europei.
La frode consisteva nella fittizia conduzione degli alpeggi: i terreni in quota, infatti, non hanno mai visto animali al pascolo e nonostante ciò sono stati erogati dall’Ue più di 500mila euro per gli anni 2016 e 2017.
L’attività investigativa era partita dalla segnalazione di un allevatore camuno, escluso dalla conduzione di un alpeggio che frequentava da tempo, e da sospette concessioni a imprenditori bergamaschi da parte di Amministrazioni che hanno concesso i beni a canoni esorbitanti rispetto a quanto avvenuto in passato.
Secondo gli inquirenti questi fatti escludevano la tradizionale piccola imprenditoria locale, che per anni aveva avuto in concessione tali terreni per il pascolo estivo degli animali, creando un vero e proprio cartello del malaffare. Sistema che si avvaleva di una serie di giovani prestanome, che avevano accesso a rilevanti vantaggi e agevolazioni previsti dalla normativa agricola.
La truffa prevedeva inoltre, attraverso apposite perizie giurate dal contenuto sostanzialmente falso, l’aumento esponenziale delle superfici dichiarate a pascolo.
Sette gli indagati a vario titolo per truffa allo Stato e abuso d’ufficio: un libero professionista di Milano (che avrebbe redatto perizie fasulle) e quattro imprenditori agricoli della Val Seriana. Coinvolti anche il sindaco di Cimbergo Gian Bettino Polonioli e un tecnico del suo municipio. I due, insieme al perito milanese, rispondono di truffa aggravata ai danni dello Stato per l’indebita percezione dei contributi europei destinati all’agricoltura. Grazie all’ordinanza del Gip del Tribunale di Bergamo sono stati recuperati e sottoposti a sequestro alla famiglia di imprenditori circa 500 mila euro tra case, auto di lusso e conti correnti.