BERGAMO
Bergamo: occupazione in aumento nel primo trimestre del 2019, + 28,8%
CGIL Bergamo: “Positivo il netto aumento (+28,8%) degli avviamenti a tempo indeterminato, ma calano complessivamente le assunzioni”.
È stato diffuso, nella mattina di ieri mercoledì 5 giugno, il report regionale sulle tendenze dell’occupazione: i dati su avviamenti e cessazioni in Lombardia nel primo trimestre 2019. Partendo dalle cifre tratte dal “Quadrante del lavoro” della Regione, Orazio Amboni dell’Ufficio Studi della CGIL provinciale ha elaborato, oggi, un’analisi con le dinamiche occupazionali in atto nella provincia di Bergamo.
“Due sono i dati rilevanti nell’andamento del mercato del lavoro bergamasco per come appare dal report regionale” spiega Amboni. “Da un lato il netto aumento (+28,8%) degli avviamenti a tempo indeterminato rispetto al primo trimestre del 2018. Dall’altro lato una diminuzione del 3,81% del numero complessivo di avviamenti, sempre rispetto agli stessi primi tre mesi dello scorso anno”.
Il confronto è necessariamente con il primo trimestre 2018 e con i primi trimestri degli anni precedenti perché si tratta di un periodo che presenta una dinamica particolare: “Alto numero di avviamenti e relativamente basso numero di cessazioni, dinamica riequilibrata dai trimestri successivi che vedono invertito il rapporto (cessazioni elevate a fine anno) con conseguente ridimensionamento del saldo” prosegue il sindacalista CGIL. “L’aumento percentuale degli avviamenti a tempo indeterminato è sicuramente un dato positivo per il mondo del lavoro: per trovare una percentuale più elevata bisogna tornare al 2015 e alle misure attuate dal Governo di allora per incentivare assunzioni stabili e trasformazioni. Oggi, più che gli incentivi (assenti o quasi) hanno avuto un certo peso le norme restrittive sulle proroghe dei tempi determinati. Va però rilevato che a fronte di un 29,4% di avviamenti con contratto stabile (primo trimestre 2019) sta un 31,8% di cessazioni di lavoratori con contratto stabile (v. grafico pag. 10). Per un’inversione definitiva di tendenza bisogna dunque attendere che le nuove assunzioni stabili siano di più delle cessazioni di lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Per questo non bastano i divieti, servono gli incentivi (come si è visto) e le politiche per lo sviluppo”.
Altre dinamiche che la rilevazione mette in luce sono “la conferma del processo di terziarizzazione dell’economia bergamasca (il 59% degli avviamenti è per il settore Commercio e servizi, la percentuale più alta degli ultimi anni); il calo degli avviamenti nell’industria, che scende sotto il 30% (in particolare drastica riduzione della somministrazione); il fatto che l’agricoltura si conferma come il settore produttivo con il più alto tasso di lavoro precario, anche oltre la naturale stagionalità. Risultano più stabili i rapporti di lavoro nell’edilizia, nel commercio e servizi.
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