Cronaca
Premolo, avvelenò il marito per ucciderlo. Condanna confermata
Laura Mappelli tentò di uccidere il marito a Premolo con il caffè avvelenato: confermata la condanna a 12 anni.
Confermata anche in Cassazione la condanna per tentato omicidio messo in atto da Laura Mappelli nei confronti del marito.
Era il dicembre 2015 quando la donna, 50enne di Premolo ex ausiliaria in un istituto di cura di Albino, tentò di uccidere il neomarito, Bortolo Rossi di Villa d’Ogna, nella loro abitazione a Premolo offrendogli un caffè avvelenato e potenzialmente letale, come scritto nella sentenza.
Secondo i giudici infatti la condotta della donna «era preordinata, complessa, eseguita con abilità e senza lasciare tracce. Conclusa con la somministrazione di una dose massiccia di insulina, dall’effetto potenzialmente letale». Una condotta «oggettivamente orientata a provocare la morte».
La Cassazione dunque ha rigettato il ricorso della difesa della Mappelli confermando la sentenza della Corte d’appello di Brescia che nell’aprile 2018 ha ridotto da 14 a 12 anni la condanna per tentato omicidio.
Il movente all’origine del gesto sarebbe stata una relazione extraconiugale che la donna aveva intrapreso in quel periodo con un uomo conosciuto proprio nella casa di riposo dove lavorava. Rossi, trasferito d’urgenza al Papa Giovanni XXIII di Bergamo in elicottero in fin di vita, fu salvato da un picco ipoglicemico.
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