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Cronaca

Tragedia di Gazzaniga, il pm contesta proscioglimento dirigenti Sab

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Il magistrato ha presentato ricorso in Appello a Brescia contestando la segnaletica del piazzale, giudicata non idonea, e il percorso pedonale, ritenuto pericoloso.

Dopo la tragedia dello scorso 24 settembre costata la vita al 14enne di Ardesio Luigi Zanoletti, lo studente morto schiacciato tra due bus alla stazione di Gazzaniga, alla luce della sentenza emessa qualche settimana fa, il pubblico ministero Giancarlo Mancusi ha impugnato il proscioglimento dei tre dirigenti Sab e l’assoluzione della società stessa.

Il magistrato ha presentato ricorso in Appello a Brescia contro il verdetto del giudice del tribunale di Bergamo Massimiliano Magliacani che ha assolto la Sab: la società di autotrasporti aveva presentato richiesta di patteggiamento, e attraverso la propria assicurazione aveva versato alla famiglia della vittima un milione di euro. Risarciti da parte di Sab anche gli altri due arazzi feriti nell’impatto.

Mancusi si oppone anche al proscioglimento di tre imputati, i dirigenti della Sab, che erano accusati di cooperazione in omicidio colposo, per i quali aveva chiesto il rinvio a giudizio. Il giudice aveva decretato il non luogo a procedere, non evidenziando elementi a loro carico.

Per la morte del 14enne è stato condannato a 5 anni di reclusione, in abbreviato (con sconto di un terzo della pena) l’autista alla guida del mezzo: il senegalese Aliou Gningue, di 58 anni, che nel momento di accedere al piazzale degli autobus ha accelerato facendo schiantare il bus autoarticolato contro un altro autobus in transito.

Secondo le motivazioni della sentenza, all’origine dell’incidente ci fu una condotta imprevedibile da parte del guidatore, nonostante il piazzale di Gazzaniga fosse in regola con le norme di sicurezza. Il verdetto è contestato dal pm, in particolare per quanto riguarda la segnaletica del piazzale, giudicata non idonea, e il percorso pedonale, ritenuto pericoloso.

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