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Cronaca

L’ultimo commosso addio a Marzia Mecca: “Non dimenticheremo mai il tuo sorriso”

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A Fiorano lacrime e commozione per l’ultimo saluto a Marzia Mecca, la 15enne che ha perso la vita sabato in un incidente aereo.

A Fiorano al Serio lacrime e commozione per l’ultimo saluto a Marzia Mecca, la 15enne di Gazzaniga che ha perso la vita sabato in un incidente aereo.

Presenti al funerale nella chiesa parrocchiale di San Giorgio dove Marzia, le sorelle e il fratello hanno ricevuto i sacramenti, la mamma Francesca Ongaro, circondata dall’affetto dei famigliari e degli amici ancora increduli per quanto accaduto quella mattina quando l’ultraleggero con a bordo le tre figlie pilotato da papà Stefano si è schiantato poco dopo il decollo.

La chiesa non è riuscita a contenere tutte le persone presenti al funerale. E proprio così ha esordito don Gimmi Rizzi, parroco di Fiorano al Serio: “Marzia ci ha radunati qui ma siamo talmente tanti da non starci così come grande è l’amore che noi abbiamo per lei. Ora però in Val Seriana scorre un fiume di lacrime, le nostre lacrime per la perdita di Marzia”.

La bara bianca coperta di rose ha fatto l’ingresso tra la commozione di tutti. Impossibile trattenere le lacrime di fronte ad una tragedia simile. Tra i presenti i compagni di liceo, gli amici della pallavolo e dell’oratorio e i tanti amici di famiglia accorsi per dare il proprio abbraccio alla famiglia.

Alla fine della celebrazione ha preso la parola mamma Francesca che ha detto: “Ora il cuore di Marzia batte dentro di me. Non do colpe a mio marito, ha fatto tutto quello che poteva”. La bara è stata poi portata al cimitero di Gazzaniga.

All’esterno della chiesa uno striscione a ricordare com’era Marzia: un’adolescente spensierata e determinata e sempre con il sorriso. Quel sorriso che sarà impossibile dimenticare.

Sabato mattina Marzia, seduta a fianco del papà a bordo del Mooney M20k D-Eise, non ce l’ha fatta ed è bruciata nel rogo che ha interessato il velivolo dopo lo schianto. Ferite la gemella Silvia e la sorella Chiara, di 18 anni, sedute nei sedili posteriori. Entrambe sono ancora ricoverate ma fuori pericolo: Silvia al Niguarda, dove sono stati trasferiti nel pomeriggio anche Chiara (che si trovava nel reparto Grandi Ustionati dell’ospedale di Padova) e papà Stefano, il più grave, che si trovava a Verona.

Marzia frequentava la seconda liceo all’Isiss Valle Seriana, ed aveva anche giocato a pallavolo, prima nella fioranese poi, da questa stagione, alla Volleymania di Nembro.

Le indagini

Le indagini continuano: la procura ha nominato Alberto Folchini, del Politecnico di Milano, come consulente. «Dobbiamo preservare il più possibile la situazione per ricostruire l’incidente nei minimi dettagli. Così potremmo capire se si è trattata di un’avaria o di un errore umano. Per ora, però, non escludiamo nulla», ha detto il procuratore facente funzione Maria Cristina Rota, che domenica è tornata sul luogo dello schianto insieme al pm Silvia Marchina, titolare del fascicolo. È stato aperto con l’ipotesi di disastro aviatorio colposo, omicidio e lesioni plurime colpose. Indagato, come previsto dalla prassi Stefano Mecca, che era alla guida del velivolo.

Sul posto, con i magistrati, sono tornati anche Angelo Pessina e Francesco Defendi, il poliziotto in pensione che con l’amico per primi hanno raggiunto il luogo dell’incidente estraendo dall’abitacolo avvolto dalle fiamme le due sorelle e il padre. Con Marzia non ce l’hanno fatta, il velivolo rischiava di esplodere.

Stefano Mecca, 51 anni commercialista con lo studio ad Albino e vice presidente dell’Aero Club, sabato mattina stava andando a Venezia con le figlie. Era decollato da Orio alle 10.08, ma sette minuti dopo la partenza si è accorto che qualcosa non andava e ha chiamato la torre di controllo per avvisare che sarebbe rientrato per un controllo ma senza segnalare un’emergenza.

Il Mooney M20k D-Eise invece è finito tra le piante e il guardrail, che gli ha strappato l’ala, su una rampa della superstrada nei pressi dell’Aero Club.

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