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Cronaca

Cadute mortali, il sentiero per il Curò sarà messo in sicurezza

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Dopo i casi di cadute fatali, il sentiero per il Curò sarà messo in sicurezza. Progetto condiviso da Comune, Parco delle Orobie, Comunità Montana e Cai.

La panoramica nel tratto più esposto

E’ uno dei sentieri più frequentati delle Orobie bergamasche, il celebre numero 305 che dall’abitato di Valbondione conduce al rifugio Curò. Con una lunghezza di circa 6 km e mezzo ripercorre la vecchia strada militare e permette di compiere 1000 metri di dislivello senza particolari accorgimenti, se non una buona preparazione escursionistica, un abbigliamento adeguato e la necessaria attenzione che in montagna serve sempre.

Il 305 è il sentiero conosciuto come “panoramico”, quello “facile” che anche le famiglie d’estate percorrono per ammirare la bellezza della Valle sottostate ma sopratutto per godere del fascino della Diga del Barbellino una volta giunti in quota.

La Diga del Barbellino

Ma lo stesso sentiero, che nell’ultimo strappo presenta un tratto abbastanza pericoloso perché molto esposto, si è rivelato fatale in diversi casi. Il tratto è denominato “tagliamento” proprio perché taglia la montagna. L’ultimo caso di morte risale al 1° ottobre quando un 24enne è precipitato perdendo la vita (leggi qui).

In molti si chiedono come sia possibile cadere e morire in quel tratto, esposto sì ma abbastanza largo e percorso ogni anno anche da escursionisti alle prime armi. Un sentiero che è però sconsigliato percorre di inverno quando la neve e il ghiaccio rendono il tratto più pericoloso.

Sta di fatto che, per correre ai ripari, l’Amministrazione Comunale di Valbondione in collaborazione con il Presidente del Cai di Bergamo Paolo Valoti, con il Presidente del Parco delle Orobie Yvan Caccia, con il Presidente della Comunità Montana Valle Seriana Giampiero Calegari, con il Presidente del Gal Alex Borlini e con la Senatrice Alessandra Gallone, quale membro della Commissione Territorio in quel di Roma, ha deciso di porre in essere un intervento di messa in sicurezza.

“Essendo stato incaricato dalla Sindaco Romina Riccardi – spiega Walter Semperboni, vicesindaco di Valbondione -, di studiare e risolvere quanto prima questo delicato problema, venerdì ho contattato il Presidente della Comunità Montana ed il Presidente del Cai, per chiedere loro la disponibilità a salire in tempi brevi in loco, con tecnici preposti, per approntare un progetto che divenga esecutivo nei primi giorni della prossima primavera 2020, essendo ora impossibile iniziare qualsiasi cantiere, vista l’imminente stagione invernale”.

Valoti ha assicurato che settimana prossima verrà effettuata la sostituzione del “canapone” posto a monte del sentiero e verranno posti cartelli di pericolo; inoltre verranno sistemati alcuni canali. Il progetto verrà portato avanti anche con il sostegno del Parco e del Gal.

“Vorrei ricordare – conclude Semperboni – come la montagna e come nessun luogo, possa essere messo in totale sicurezza, quindi accoratamente chiedo ai turisti che ci onorano della loro presenza, la massima attenzione, abbinata ad idonea attrezzatura ed abbigliamento. Chiudo ringraziando la redazione per lo spazio accordatomi, non prima di aver ringraziato tutti i volontari del Soccorso Alpino, nella persona del Responsabile della Stazione di Valbondione Matteo Rodari”.

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