BERGAMO
Anziani: raccolta firme a sostegno della non autosufficienza
Gli anziani, il diritto di voto e la campagna sulla non autosufficienza.
Nel dibattito sul diritto di voto dei pensionati era intervenuta, ieri, Augusta Passera, segretaria generale dello SPI-CGIL di Bergamo, inserendo nella discussione due elementi importanti: quello delle risorse e, tra le altre misure, quello della necessità di una legge sulla non-autosufficienza, utile anche per evitare scontri generazionali. Per questo, lo SPI-CGIL, insieme a FNP-CISL e a UILP-UIL stanno raccogliendo le firme della cittadinanza per una legge nazionale a sostegno di chi non è auto-sufficiente.
Oggi, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha incontrato in municipio Augusta Passera e Carmen Carlessi dello SPI-CGIL per unire, a quelle già raccolte, anche la propria firma (in allegato, la foto).
“Una società che invecchia deve aver ben chiaro cosa questo significhi, anche dal punto di vista della convivenza e della relazione tra i suoi cittadini” ha detto la sindacalista. “Più che la provocazione di togliere il diritto di voto agli anziani, ci è parsa inaccettabile l’idea che sia inevitabile un conflitto tra generazioni e che tale scontro determini l’andamento del voto. Cosa occorre fare? Evitare di enfatizzare le rotture e le differenze generazionali. Un esempio concreto? In questi giorni è partita la nostra campagna per la raccolta di firme per una legge nazionale sulla non-autosufficienza. In Italia la non-autosufficienza non gode di una propria legislazione specifica né di risorse proprie e continuative. Ora, siamo convinti che questa sia una condizione che non riguarda solo gli anziani, ma anche le loro famiglie, compresi i componenti più i giovani. Abbiamo chiaro quello che si dovrebbe fare: garantire alla persona gli aiuti per vivere dignitosamente la vecchiaia (e non solo) con un sistema efficace di valutazione dei bisogni, definire livelli essenziali delle prestazioni, la presa in carico con un piano di assistenza individuale appena riconosciuto lo stato di difficoltà, definire criteri uniformi sul piano nazionale, un sistema efficace di monitoraggio e controllare il rafforzamento dell’integrazione tra politiche sociali, sociosanitarie e sanitarie. Tutto questo permetterebbe ai non-autosufficienti una vita dignitosa e garantirebbe ai giovani di non essere schiacciati del peso dell’assistenza dei propri cari. Perché l’assenza di risorse, ma ancor di più di risposte e servizi, può causare conflitti generazionali. Mi occupo del papà anziano o dedico tempo e risorse ai miei figli adolescenti? Una società evoluta è quella che riesce, in questi frangenti, a prevenire tali conflitti, garantendo un sistema di welfare per gli anziani e contemporaneamente sostenendo una generazione di giovani che abbia la possibilità di studiare, progettare, lavorare, fare figli”.
“Oggi abbiamo incontrato il sindaco di Bergamo Giorgio Gori” conclude la sindacalista. “Il primo cittadino ha dimostrato il suo personale impegno e quello della sua amministrazione firmando la nostra proposta. Anziché alimentare la polemica sul problema degli anziani nel nostro paese, fomentando il contrasto all’interno della società tra gruppi di persone, CGIL, CISL e UIL hanno preso atto che è necessario costruire possibilità di convivenza serena, anche occupandosi di non-autosufficienza. Basti pensare a quante donne sono costrette a casa dalla presenza in famiglia di una persona non autosufficiente (non sempre anziana), si pensi a quanto incide anche finanziariamente la gestione di un famigliare malato di Alzheimer. Spesso queste situazioni diventano fragilità di un intero nucleo famigliare”.
Nei prossimi giorni lo SPI-CGIL sarà in diversi mercati della provincia di Bergamo, a promuovere la raccolta firme: giovedì 24 a San Giovanni Bianco, venerdì 25 a Ranica, sabato 26 a Grumello, lunedì 28 a Clusone e a Ghisalba, mercoledì 30 ottobre a Osio Sopra e tanti altri a novembre.
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