Cronaca
Psicologia, cosa sono le “libere associazioni”
Cosa sono le “libere associazioni” e che significato hanno nel lavoro psicoterapeutico. Ce ne parla la dottoressa Alessandra Guerrieri.
Cosa sono le “libere associazioni” e che significato hanno nel lavoro psicoterapeutico. Ce ne parla la nostra psicologa di fiducia, la dottoressa Alessandra Guerrieri.
Cosa sono le “libere associazioni”
Nel lavoro psicoanalitico e nella psicoterapia ad orientamento psicodinamico, le libere associazioni rappresentano uno strumento fondamentale per comprendere a fondo il paziente.
L’essenza della tecnica delle libere associazioni, individuata e sviluppata da Freud, consiste nel fatto che il paziente si impegna a riferire al terapeuta, senza alcuna eccezione, tutti i pensieri che vengono in mente, trattenendosi dall’esercitare su di essi alcuna censura o dall’imprimere loro una direzione cosciente.
In termini pratici significa che il paziente, disteso sul lettino o seduto in poltrona vis-a-vis (di fronte) con il terapeuta, abbandona l’abituale controllo che ha nel parlare con l’altro e racconta tutto ciò che gli passa per la mente.
Che il paziente debba rinunciare al controllo cosciente dei propri pensieri è motivato dal fatto che ciò che il paziente dice e pensa nel corso delle sue libere associazioni è determinato da motivazioni ed elementi inconsci. In questo modo, ascoltando le associazioni – appunto “libere” dal controllo cosciente – è possibile per il terapeuta avere un quadro di ciò che passa inconsciamente nella mente del suo paziente, consentendo al terapeuta di accedere ad emozioni e vissuti inconsci del paziente stesso.
Non si tratta di un’operazione facilissima poiché nelle nostre abituali conversazioni siamo soliti governare le informazioni che vogliamo comunicare agli altri, scegliendo cosa dire e cosa non dire, con una certa consapevolezza. Ciò avviene perché talvolta possiamo avere timore di essere giudicati per ciò che diciamo oppure perché non vogliamo che altri siano a conoscenza di informazioni che ci riguardano.
Il contesto terapeutico come garanzia dell’autenticità
Il contesto terapeutico invece, all’interno del suo particolare assetto spazio-temporale definito setting, invita il paziente ad una totale autenticità, in completa assenza di un atteggiamento giudicante. In questo modo si caratterizza come condizione ottimale per stimolare il flusso delle libere associazioni.
Attraverso l’analisi dei contenuti emersi è possibile esplorare i significati più profondi e appartenenti al mondo interno del paziente, accompagnandolo a comprendere meglio se stesso.
Molto spesso le libere associazioni possono essere usate per interpretare i sogni che altrimenti apparirebbero come racconti privi di senso logico.
Prima di applicare e utilizzare questo metodo, Freud utilizzava il metodo catartico (ipnosi) che abbandonò presto, dal momento che non tutti i pazienti erano ipnotizzabili; inoltre la tecnica delle libere associazioni consentì a Freud non solo di porsi nella posizione unica di poter studiare i processi mentali inconsci dei suoi pazienti, ma anche, tramite anni di osservazione accurata, di giungere alla conoscenza di molti aspetti normali e patologici inconscio dell’individuo.
Per maggiori informazioni è possibile visitare la pagina Facebook Dott.ssa Alessandra Guerrieri Psicologa Psicoterapeuta e il sito www.alessandraguerrieri.com.
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