Cronaca
Caos dispositivi antiabbandono, ADICONSUM: “Facciamo chiarezza”
Caos seggiolini antiabbandono, ADICONSUM: “Facciamo chiarezza”. Già disponibili i contributi per l’acquisto, ma a esaurimento.
Via libera del Ministero dei Trasporti per l’assegnazione del contributo o del rimborso per l’acquisto dei dispositivi antiabbandono per ogni bambino di età inferiore ai 4 anni.
Quando scatta l’obbligo dei dispositivi antiabbandono
Manca solo poco più di un mese prima che l’obbligo di questi dispositivi diventi davvero tale. Secondo una recente indagine tra i genitori ci sarebbero ancora molti dubbi, soprattutto a livello di chiarezza della normativa
Le linee guide per ottenere il contributo di 30 euro sono molto semplici. Tutto quello che gli interessati dovranno fare sarà registrarsi a partire dal prossimo 20 febbraio sulla piattaforma informatica Sogei accessibile su www.sogei.it o su www.mit.gov.it.
Il bonus
Il bonus sarà erogato come buono sconto elettronico di 30 euro che potrà essere ovviamente speso per l’acquisto di un dispositivo antiabbandono. Il contributo potrà essere richiesto anche da chi, nel frattempo, avesse già provveduto ad acquistare questi dispositivi di sicurezza. In questo caso, sarà necessario effettuare la richiesta sempre attraverso la piattaforma Sogei entro 60 giorni dal 20 di febbraio. Le persone dovranno presentare copia del giustificativo di spesa.
Importante sottolineare che i fondi a disposizione non sono molti: 5 milioni per il 2020. “Questo significa che per poter ottenere il contributo le persone dovranno essere rapide, visto che non ci saranno soldi per tutti – dice Mina Busi, presidente di ADICONSUM Bergamo. L’agevolazione è un aiuto prezioso per i consumatori, ma la corsa all’acquisto è accompagnata dall’aumento dei prezzi come spesso accade in questi casi”.
Le raccomandazioni di ADICONSUM
ADICONSUM, comunque, raccomanda la massima attenzione al funzionamento di questi apparecchi. “Alcuni, ad esempio, richiedono il collegamento ad uno smartphone. Per attivare il servizio, il conducente deve lanciare una app, oppure portare con sé il telefonino quando scende dall’auto. Altri apparecchi, invece, sono dotati di un sistema in grado di rilevare quando l’auto è ferma da oltre 10 minuti, e quando ciò avviene, parte la segnalazione di allarme. Anche in questo caso, la norma dice altro, ovvero che il conducente deve essere avvisato tempestivamente”.
“Avere il dispositivo a bordo non è in assoluto garanzia di sicurezza e non solleva il genitore dalle proprie attenzioni verso il bambino”, continua Busi.
Prendendo in esame i 5 prodotti più venduti e più diffusi in generale, ADICONSUM evidenzia quanto si deve sapere sull’efficacia non garantita.
“Molti prodotti antiabbandono utilizzano lo smartphone come unico sistema di controllo, e quindi serve avere il bluetooth sempre attivo e l’applicazione funzionante. Dovete avere credito o sms per invio di allarme ad amici; dovete avere il GPS sempre attivo per poter mandare la posizione della macchina che, comunque, non sarà mai precisa. Se poi siete in un parcheggio sotterraneo, trovare la macchina tramite geolocalizzazione sarà impossibile. Dovete avere lo smartphone carico (banale ma non troppo); se vi dimenticate lo smartphone in auto insieme al bambino, è come se non aveste fatto nulla, perdendo completamente l’efficacia del sistema smartphone centrico”.
Visto il caos iniziale, il Governo ha deciso di sospendere le multe sino al prossimo 6 marzo. Successivamente, chi sarà trovato privo di questi dispositivi con un minore sotto i 4 anni a bordo, sarà passibile di una multa di 81 euro e della perdita di 5 punti sulla patente.
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