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Pagnoncelli a Gandino racconta l’Italia dei sondaggi
Verità su misura, Pagnoncelli a Gandino racconta “l’Italia che non c’è” dei sondaggi.
Un realtà inesistente e manipolata, che attraverso social e fake news diventa percezione concreta e fattore di distrazione politica e sociale. E’ in programma giovedì 20 febbraio alle 20.30 presso l’Auditorium della Biblioteca di Gandino, l’incontro dibattito dal titolo “Gli Italiani tra realtà e percezioni distorte”. L’incontro è organizzato dal locale Gruppo Lumen in collaborazione con la Commissione Cultura del Comune di Gandino. Ospite della serata, moderata da Giovanni Cominelli, sarà Nando Pagnoncelli, noto sondaggista e ricercatore sociale, presidente di IPSOS Italia.
Il sondaggista Pagnoncelli ospite a Gandino
Alla base dell’incontro c’è, oltre alla stretta attualità con cui ci confrontiamo ogni giorno, il libro “La penisola che non c’è” scritto dallo stesso Pagnoncelli e pubblicato da Mondadori nel maggio 2019.
Un volume che di fatto analizza il cortocircuito mediatico e di contenuti di una società che sempre più spesso si affida ai sondaggi. Questi vengono utilizzati per pianificare campagne elettorali, attività di marketing e scelte strategiche in ogni campo, ma che produce sempre più spesso (attraverso l’amplificazione incontrollata di social e interazioni virtuali) contenuti inaffidabili e fuorvianti.
In sostanza si richiede sempre più spesso “l’opinione della gente”, che finisce per basare il proprio pensiero su un mare di informazioni sbagliate e parziali. Uno strumento che lo stesso Pagnoncelli raccomanda di utilizzare con attenzione e metodo, evitando di farne un mero appoggio di strumentalizzazione politica.
“Il sondaggio – scrive – dovrebbe rimanere uno strumento di conoscenza” e non diventare “un oracolo che orienta”. La riflessione alla base della serata di Gandino e del libro di Pagnoncelli è però più ampia, e vuole rendere evidente quanto la percezione delle persone sia spesso assolutamente lontana dalla realtà. Ciò soprattutto rispetto a temi di grande rilevanza sociale come l’immigrazione, la povertà, la disoccupazione, il sistema sanitario.
Tutto questo genera una sorta di schizofrenia, per cui si protesta per tutto e per il contrario di tutto, favorendo il dilagare delle fake news.
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