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Cassazione: Carola Rackete agì correttamente
La comandante della Sea Watch ha agito correttamente in base alle disposizioni sul salvataggio in mare. Lo spiega la Cassazione nelle motivazioni della sentenza.
La comandante della Sea Watch Carola Rackete ha agito correttamente in base alle disposizioni sul salvataggio in mare.; lo spiega la Cassazione nelle motivazioni della sentenza sul salvataggio in mare.
Carola Rackete, la sentenza della Cassazione
Il capitano della Sea Watch dunque ha rispettato “l’obbligo di prestare soccorso in mare” entrando nel porto di Lampedusa con la sua nave carica di migranti perché il suo dovere di soccorrere i naufraghi “non si esaurisce” sottraendoli “al pericolo di perdersi in mare, ma comporta l’obbligo accessorio di sbarcarli in un luogo sicuro”. Lo afferma la Cassazione nelle motivazioni del no all’arresto per aver forzato il blocco navale della Gdf.
Secondo la Cassazione è stata legittimamente esclusa la natura di nave da guerra della motovedetta perché al comando non c’era un ufficiale della Marina militare, come prescrivono le norme, ma un maresciallo delle Fiamme Gialle. Dunque Carola Rackete secondo la Cassazione ha agito in maniera “giustificata” dal rischio di pericolo per le vite dei migranti a bordo della sua nave.
“Oggi la Corte di Cassazione ha reso note le motivazioni della decisione. Il mio arresto a giugno è stato illegittimo perché ‘secondo il diritto marittimo, il dovere di soccorso termina in un porto sicuro”. Ha scritto così su Twitter la capitana Carola Rackete.
L’episodio a giugno 2019
Era la notte tra il 28 e il 29 giugno 2019 quando Carola Rackete attraccò a Lampedusa tra applausi e urla come vi avevamo documentato in tempo reale con questo video.
I 40 migranti si trovavano a bordo della Sea Watch da più di due settimane e si trovavano a largo del porto di Lampedusa da tre giorni.
Le reazioni della Lega
La reazione della Lega non si è lasciata attendere. “Se la sentenza della Cassazione fosse davvero così come leggiamo dalle anticipazioni di agenzia sarebbe davvero sorprendentemente grave. Vorrebbe dire che non solo il decreto sicurezza bis potrebbe essere aggirato ma vorrebbe anche dire che le leggi del Parlamento per tutelare la sicurezza nazionale potrebbero essere tranquillamente superate con una sentenza”, hanno scritto in una nota il capogruppo della Lega di Camera e Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
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