Cronaca
La settimana che ci ha cambiato la vita
Tra bilanci, allarmismi e psicosi ripercorriamo insieme la settimana che ci ha cambiato la vita. Dal primo contagio all’ultimo bollettino.
Tra bilanci, allarmismi e psicosi ripercorriamo insieme la settimana che ci ha cambiato la vita. Dal primo accertamento di contagio da Coronavirus in Lombardia, agli avvistamenti di gente vestita da carnevale. O forse no.
20 febbraio 2020, primo contagio autoctono
E’ la serata di giovedì 20 febbraio quando in Italia viene accertato il primo contagio da Coronavirus autoctono, cioè non portato dalla Cina. Si tratta di un manager di Codogno (in provincia di Lodi) di 38 anni ricoverato in terapia intensiva. La notizia si diffonde sui media di tutta Italia tra la notte e la mattina di venerdì 21 febbraio.
Paesi del lodigiano in quarantena
Ben presto si scopre che quello nel lodigiano è un vero e proprio focolaio con decine di persone contagiate, numerosi ricoveri e la decisone di mettere in quarantena la cosiddetta zona rossa. Le persone isolate tutt’oggi sono circa 50mila. Per loro c’è il divieto di uscire dal paese e vengono interdette le principali attività.
Nel frattempo non si trova il paziente zero, cioè colui da cui sarebbe partito il contagio.
Il Coronavirus in Val Seriana
Domenica 22 febbraio vengono annullati tutti gli eventi in programma per il Carnevale e gli eventi sportivi. Anche in Val Seriana. Dal pomeriggio è tutto un rincorrersi di notizie riguardo alla chiusura dell’ospedale di Alzano Lombardo, dove ci sono almeno due casi, che vengono trasportati in serata al Papa Giovanni di Bergamo dove morirà la prima vittima di Coronavirus della Provincia. Si tratta di un ultraottantete di Nembro, con precedenti patologie.
I provvedimento di Governo e Regione
In concomitanza con l’escalation di contagi anche nella nostra provincia e soprattutto nella bassa Val Seriana, tra Nembro e l’ospedale di Alzano Lombardo – dove è stato contagiato anche un primario – il Governo e la Regione emettono un Decreto contenente tutte le disposizioni da rispettare per contenere il propagarsi del virus.
Chiuse così le scuole di ogni ordine e grado. Vietate le manifestazioni di ogni tipo. Previsti diversi tipi di restringimenti alle attività commerciali.
Le raccomandazioni igieniche e una guida per conoscere il Coronavirus
L’andamento della settimana
L’ultima settimana di febbraio trascorre così tra il rincorrersi di bollettini di contagi, decessi e guarigioni e una dilagante psicosi che porta a svuotare i supermercati e ad isolare gli italiani. Nel frattempo infatti i contagi si estendono a Veneto, Piemonte e Sicilia (con 3 turisti bergamaschi).
L’economia crolla, interi settori (turismo, scuola, cultura) sono paralizzati e il sistema sanitario è fortemente sotto stress.
L’ultimo bilancio della provincia di Bergamo
Mentre si attende per oggi, sabato, la decisione del Governo in merito al protrarsi della chiusura delle scuole, così come richiesto dalla Regione Lombardia che ritiene, insieme a un pool di medici e scienziati, necessario mantenere le limitazioni anti contagio per altri 7 giorni, salgono a sette i morti positivi al Coronavirus in provincia di Bergamo dove si registrano finora 103 persone contagiate.
Sei delle vittime erano residenti in Val Seriana, uno in città.
Gli ultimi decessi riguardano un 82enne di Nembro, una donna di 80 anni di Gandino e una 86enne di Cene.
Nonostante ciò zona rossa è prevista nell’area attorno ad Alzano, ritenuta non necessaria dall’assessore al Welfare Giulio Gallera e dai suoi collaboratori al Pirellone, come ribadito ieri in conferenza stampa.
Fake news e travestimenti a tema
Nel frattempo sul web vengono smascherate Fake News, come quella del primo contagiato a Clusone – ricordiamo che l’uomo è stato segnalato all’Autorità giudiziaria – e vengono condivise foto che fanno davvero sgranare gli occhi.
L’ultima è quella di un uomo, con tuta bianca e maschera antigas, che fa la spesa in un supermercato di Clusone. Mania di esibizionismo, paura del virus e voglia di prenderci tutti in giro? A questa risposta non possiamo rispondere ma possiamo certamente dire che questa settimana – a chi più e a chi meno – ci ha cambiato la vita.
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