Cronaca
Coronavirus, i provvedimenti contenuti nel Decreto
Nell’articolo tutti i provvedimenti contenuti nel Decreto firmato in serata dal premier Conte.
Firmato nella serata di domenica 1 marzo il Decreto che recepisce e proroga alcune delle misure già adottate per la gestione dell’emergenza Coronavirus. Trovate il Decreto completo a questo link.
Attesa anche la conferenza stampa che si è svolta nel tardo pomeriggio sempre di oggi negli uffici di Regione Lombardia. Nell’incontro con i giornalisti il presidente e gli assessori hanno chiarito le restrizioni che sono successivamente state pubblicate ufficialmente nel Decreto promosso dal Governo.
“La ripartenza è una cosa che vogliamo avvenga in fretta – ha esordito il presidente Attilio Fontana – ma prima dobbiamo contenere la situazione sanitaria”.
Coinvolgimento strutture private e infermieri neolaureati
L’assessore al Welfare Giulio Gallera ha detto: “Sono 984 i casi positivi, 106 in terapia intensiva, 406 non in terapia intensiva, 375 in isolamento domiciliare (positivi asintomatici), 73 i dimessi con trasferimento a domicilio. 31 i deceduti. Oggi abbiamo fatto un incontro con le strutture sanitarie private. Abbiamo avuto disponibilità per avere nuovi posti letto per gestire questa emergenza. E’ un bel segnale. Il pubblico e il privato accreditato stanno collaborando e siamo molto orgogliosi di ciò”.
“Bisogna anche rafforzare il numero dei medici – ha continuato Gallera -. Domani i direttori sanitari avranno una riunione per definire la disponibilità. Coinvolti anche gli infermieri che devono laurearsi che lo faranno in teleconferenza e saranno disponibili entro il 10 marzo. 40 milioni saranno anche stanziati domani per le aziende ospedaliere per l’acquisto di materiale”.
“Dobbiamo difendere gli over 65 – ha detto ancora Gallera -, ad oggi i decessi sono tutti over 75. Sono i più vulnerabili. Se conteniamo i contatti tra le persone, conterremo il virus”.
Le anticipazioni del Decreto
Il Decreto sarà diviso tra tutto il territorio nazionale e alcune parti specifiche per alcune province e alcune Regioni.
“Ci dovremo abituare per diverso tempo a fare una vita diversa rispetto a quella che facevamo fino a settimana scorsa – ha detto l’assessore Sala -. Questo per isolare il virus”.
I provvedimenti principali fino all’8 marzo
- Cinema e teatri restano chiusi; i musei contingentati in entrata: le persone dovranno stare un metro l’una dall’altra.
- Scuole di ogni ordine e grado sospese. Plessi aperti e sanificati; chi riuscirà attiverà l’e-learning. Sospesi i concorsi.
- Pub e ristoranti consentito accesso per i soli posti a sedere.
- Per Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona nel weekend prossimo negozi nei centri commerciali chiusi tranne farmacie e punti vendita alimentai.
- Chiuse palestre, piscine, centri benessere ecc.
- Luoghi di culto aperti con la regola della distanza del metro tra le persone; cerimonie vietate.
Il Decreto sulle misure per il Coronavirus nella provincia di Bergamo
Il Decreto sulle misure per il Coronavirus prevede:
– Sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, sino all’8 marzo 2020, in luoghi pubblici o privati. Resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, nei comuni diversi da quelli della «zona rossa». È fatto divieto di trasferta dei tifosi residenti nelle regioni di Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto e nelle province di Pesaro e Urbino e Savona per la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti regioni e province;
– È consentito lo svolgimento delle attività nei comprensori sciistici a condizione che il gestore provveda alla limitazione dell’accesso agli impianti di trasporto chiusi assicurando la presenza di un massimo di persone pari ad un terzo della capienza (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.);
– Sospensione, sino all’8 marzo 2020, di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose;
– L’apertura dei luoghi di culto è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;
Scuole chiuse
– Sospensione, sino all’8 marzo 2020, dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ad esclusione dei corsi per i medici in formazione specialistica e dei corsi di formazione specifica in medicina generale nonché delle attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza;
Musei, teatri e concorsi
– Apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.542, a condizione che detti istituti e luoghi assicurino modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;
– Sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo, e di quelli per il personale della protezione civile, ferma restando l’osservanza delle disposizioni di cui alla direttiva del Ministro per la pubblica amministrazione n. 1 del 25 febbraio 2020.
Norme per ristoranti, bar e negozi
– Svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;
– Apertura delle attività commerciali diverse da quelle citate nel paragrafo precedente, condizionata all’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori;
– Limitazione dell’accesso dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere;
– Rigorosa limitazione dell’accesso dei visitatori agli ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti;
– sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale;
– Privilegiare, nello svolgimento di incontri o riunioni, le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19.
Nella provincia bergamasca è prevista anche la chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione delle farmacie, delle parafarmacie e dei punti vendita di generi alimentari.
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Longino
1 Marzo 2020 at 23:12
La distanza dei tavoli di un metro nei ristoranti, dovrebbe diventare una norma di legge sempre messa in atto anche quando il virus coronato ci alleggerirà della sua presenza.
giacomo
2 Marzo 2020 at 8:46
mi sa che questo corona virus non voglia fermarsi
Ines Rosa Polini
2 Marzo 2020 at 18:51
Mah…..la vedo lunga…quindi armiamoci di fiducia e tanta ma tanta PAZIENZA