Cronaca
Da Valbondione a Ranica, in 23 Comuni della Val Seriana contagi da Coronavirus
Contagi di Coronavirus in 23 Comuni della Val Seriana. La zona critica è quella della bassa Valle con casi isolati anche in alta Valle.
I casi di contagio da Coronavirus, com’era stato preventivato, in provincia di Bergamo continuano a crescere.
Il focus è sempre quello della bassa Val Seriana, con un focolaio tra Nembro e Alzano che potrebbe comportare l’estensione alla zona rossa anche in bassa Val Seriana.
Al momento in Italia l’unica zona rossa è quella del lodigiano dove sono isolati i 10 comuni limitrofi a Codogno (primo focolaio).
Ier l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera aveva detto: “Si sta valutando un Zona rossa in Bergamasca. Nell’area di Nembro e Alzano Lombardo c’è un forte incremento di casi: abbiamo chiesto a chi di dovere di fare delle nuove valutazioni e di comunicarci a noi e al Governo come è meglio muoversi. Bergamo oggi ha il numero più alto di contagiati, anche più della zona di Lodi e dei suoi focolai”.
La decisione è attesa per oggi dopo l’incontro tra il Ministro della Salute e Regione Lombardia.
I numeri in Val Seriana
Sui 38 Comuni della Val Seriana quelli interessai da contagi di Coronavirus sono 23 (160 i contagiati). La zona critica è quella della bassa Valle con casi isolati anche in alta Val Seriana come a Valbondione, Ardesio e Clusone.
I numeri a martedì sera: in Bergamasca i morti salgono a 13. Gli ultimi: un 88enne di Villa di Serio, un uomo di 67enne di Romano, un 78enne di Brusaporto, una 89enne di Albino, un 73enne di Sorisole, un 82enne di Alzano.
I positivi al Coronavirus sono cresciuti in un giorno di 129 e sono 372:
- a Nembro 58 casi
- a Bergamo 33,
- ad Alzano 26,
- a Zogno 22,
- ad Albino 16,
- a Villa di Serio 14.
Inoltre:
- 8 a Seriate,
- 7 a Torre Boldone,
- 6 a Gazzaniga e Treviglio,
- 5 a Romano e San Giovanni Bianco,
- 4 a Brusaporto, Calvenzano, Gandino, Gorle, Ponteranica, Sarnico, Scanzorosciate, Sorisole, Telgate, Vertova,
- 3 a Cene, Dalmine, Fiorano al Serio, Grumello, Martinengo, Ponte Nossa, Pradalunga, Ranica, Villa d’Almè,
- 2 ad Aviatico, Caravaggio, Casnigo, Castelli Calepio, Cavernago, Cazzano, Costa di Mezzate, Covo, Curno, Grassobbio, Lovere, Montello, Mozzo, Onore, Osio Sotto, Peia, Ponte San Pietro, Sedrina, Selvino, Spinone al Lago, Sovere, Spinone, Terno, Treviolo, Verdello, Zanica,
- 1 infine a Cividate, Albano, Almè, Arcene, Ardesio, Azzano San Paolo, Bariano, Bolgare, Boltiere, Bonate Sopra, Brignano, Calcinate, Capriate, Caprino, Capizzone, Carobbio, Casirate, Cenate Sopra, Chiuduno, Cisano, Clusone, Colzate, Comun Nuovo, Costa Volpino, Credaro, Fara Gera d’Adda, Fino del Monte, Fontanella, Gandosso, Ghisalba, Mapello, Pedrengo, Pumenengo, Ranzanico, San Paolo d’Argon, Santa Brigida, Solza, Sotto il Monte, Suisio, Torre de’ Roveri, Trescore, Val Brembilla, Valbondione, Verdellino, Villa d’Adda, Villongo, Zandobbio.
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Romina
4 Marzo 2020 at 10:02
Obbligate a tutti a mettere le mascherine ma niente zone rosse non si può fermare la vita ..prima ancora di morire …che poi di virus non si muore….
Fabio
4 Marzo 2020 at 14:50
Scusi, ma il 2% che muore non lo conta? (3.4% agli ultimi dati OMS)
Percentuale che rischia di alzarsi se non ci saranno abbastanza posti in terapia intensiva o altre strutture mediche con assistenza alla respirazione per i casi gravi in caso di enorme diffusione del virus.
Ieri i posti in terapia intensiva della lombardia erano già 167 occupati su 220.
Giovanni
4 Marzo 2020 at 17:01
Buongiorno, le ricordo che con l’influenza stagionale muoiono circa 8000 persone all’anno,naturalmente rispetto per qualsiasi persona che manca, per i pochi posti in terapia intensiva un grazie a chi ha tagliato i fondi alla sanita’ pero’ ha aumentato i fondi per l’accoglienza e fortuna che la sanita’ lombarda e’ fra le migliori
Riccardo
5 Marzo 2020 at 0:46
Ancora con questa storia dell’influenza. Ma basta. Per favore informatevi. L’influenza in italia ha fatto 300 morti dirette e si arriva a 6000/8000 morti (contando le complicanze di persone malate) Ma il punto é che si tratta di una percentuale bassissima cioé solo lo 0,1% delle persone che hanno preso il virus dell’influenza. Le ricordo che in Italia si sono ammalati oltre 6milioni di persone. Sa cosa succederebbe se 6milioni di persone prendessero questo virus? Ecco col 3% dell’attuale mortalità farebbero 180mila decessi ma probabilmente molto molto molto di più dato che il 10% di chi si ammala finisce in terapia inensiva e non potremmo certo curare tutti. Quindi per favore non paragoniamo più questa cosa all’influenza che la campagna “no-panico” dei media l’hanno già fatta la settimana scorsa.
????
4 Marzo 2020 at 12:39
Nembro a quanto pare raggiunge un “ottimo” primato, mahh speriamo la paura non vinca.
Dalla paura nascono sempre e solo delle tragedie.
Marco
4 Marzo 2020 at 15:35
Ma le zone rosse, in Italia, sono già due. la zona del basso lodigiano è diventata zona rossa insieme alla zona del veneto ugualmente colpita.
Giovanni
4 Marzo 2020 at 16:38
scuole chiuse, zone gialle e rosse , tutto chiuso ma al lavoro ci dobbiamo andare.
Forse i luoghi di lavoro sono i piu’ sicuri? assurdo chiudere tutto il virus si espande ugualmente ( basta vedere i dati) Giusto prevenire ma esagerare no
Paola
5 Marzo 2020 at 15:11
No…le misure sono assolutamente necessarie per evitare la diffusione del virus….se di influenza si sono ammalati 8 milioni di italiani questo virus potrebbe contagiarne molti di più i tempi più brevi…mettiamo per ipotesi 10 milioni…20% sarebbero 2 milioni con necessità di cure…ma i posti liberi negli ospedali sono solo qualche migliaio…che fine farebbero senza possibilità di cura??? Altro che 3% di mortalità!!! Questa bassa percentuale l ha ottenuta la Cina grazie alle misure di contenimento drastiche adottate!!!!
Paolo
11 Marzo 2020 at 11:09
concordo con il commento di Paola, se poi vogliamo estendere la proiezione all’Italia ……………60 milioni………………………. inverosimile ? No. In cina hanno dovuto isolare una provincia che è grande come l’Itali.