Cronaca
Pompiere morto in ospedale, la famiglia chiede chiarezza
Piero Camozzi è morto per un arresto cardiaco sopraggiunto mentre era sottoposto ad una coronarografia. Venerdì si terrà l’autopsia poi la salma tornerà in Val Seriana. La famiglia chiede chiarezza per riuscire a trovare un po’ di pace.
La morte di Piero Camozzi, il vigile urbano e vigile del fuoco volontario, potrebbe trovare una risposta nell’autopsia disposta per venerdì mattina.
Il 56enne di Fiorano al Serio è morto lunedì all’ospedale Bolognini di Seriate dov’era stato ricoverato domenica pomeriggio per una coronarografia. Un intervento di routine, previsto da mesi dal cardiologo per un dolore che sentiva quando era sotto sforzo.
Piero, papà di due gemelli di 28 anni Mirko e Nicola, era tranquillo, e fino alla mattina di lunedì aveva messaggiato con amici e famigliari.
La coronarografia, pur essendo un esame invasivo, nella maggior parte dei casi non presenta gravi complicanze. Invece, nel caso di Camozzi, qualcosa non è andato a buon fine.
“E’ successo tutto così in fretta – spiega Mirko – che non abbiamo neanche avuto il tempo di rendercene conto. Quando mi hanno chiamato i medici mi hanno spiegato che, nel momento in cui hanno trovato un’arteria occlusa, hanno provveduto a posizionare il classico stent per permettere al sangue di defluire. Ma, secondo quanto detto da loro, la sonda che rilascia l’anticoagulante non ha funzionato. Il sangue si è così solidificato e mio padre è andato in arresto cardiaco”.
La fine di questa storia purtroppo la conosciamo tutti. Quello che non sappiamo invece è quello che la famiglia ha poi dovuto affrontare. “Abbiamo subito pensato a far vedere mio padre agli amici e famigliari allestendo la Camera ardente in caserma a Gazzaniga – prosegue Mirko – ma in serata abbiamo sporto denuncia perché è nostro diritto sapere cosa è successo davvero”.
Il pm ha così acquisito tutta la documentazione clinica e disposto l’autopsia per venerdì 6 marzo. Già nella serata di venerdì dunque la salma potrebbe tornare in Val Seriana per la Camera ardente. Mentre il funerale, visto le restrizioni del momento, sarà celebrato alla sola presenza dei parenti.
“Questo ci rammarica molto – ha continuato Mirko – perché nostro padre era una persona benvoluta e conosciuta da tutti. E lui stesso scherzando voleva un funerale pieno di gente. La stessa gente che ci ha fatto sentire la vicinanza in questi giorni e che speriamo possa almeno radunarsi fuori dalla chiesa”.
Come detto Piero Camozzi aveva 56 anni. Di professione era vigile urbano a Colzate e da anni era vigile del fuoco volontario a Gazzaniga, dov’era stato anche capo distaccamento. I figli sono entrambi pompieri volontari e impegnati sulle ambulanze.
Piero ha dedicato la vita agli altri e lo ricordiamo tutti come una persona sempre allegra e disponibile. Lascia la moglie Raffaella e la nipotina di 2 anni.
Dall’Azienda socio sanitaria territoriale Bergamo Est nessun commento. “Non è possibile nel 2020 morire così – conclude Mirko -. Vogliamo chiarezza per trovare un po’ di pace”.
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Walter
5 Marzo 2020 at 11:02
Avete tutte le ragioni del mondo, andate fino in fondo, morire così non é possibile e mai dovrebbe succedere!
Laura
5 Marzo 2020 at 13:30
Comunque qualche anno fa anche il compagno di mia mamma è morto a Seriate per una coronagrafia a 60 anni. E purtroppo non si è deciso di proseguire per le vie legali contro l’ospedale. Doveva essere un esame di routine…