Seguici su

Cronaca

Il grido di dolore dei medici della Terapia intensiva

Coronavirus: medici terapia intensiva, pressione oltre limite. Il grido di dolore di chi sta vivendo l’emergenza in prima persona.

Pubblicato

il

“Le strutture sanitarie sono sottoposte ad una pressione superiore ad ogni possibilità di adeguata risposta. Nonostante l’enorme impegno di tutto il personale sanitario e il dispiegamento di tutti gli strumenti disponibili una corretta gestione del fenomeno è ormai impossibile”.

Lo scrive il ‘Coordinamento delle terapie intensive della Lombardia’ in un documento inviato oggi al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. A Fontana viene chiesto di portare le problematiche all’attenzione del Governo e al commissario per l’emergenza Coronavirus, Angelo Borrelli.

A rischio tutti i malati

Secondo la lettera “è in pericolo la sopravvivenza non solo dei malati di Covid, ma anche di quella parte di popolazione che in condizioni normali si rivolge al Sistema Sanitario“.

“Le attività ambulatoriali, la Chirurgia non urgente, i ricoveri nelle medicine – prosegue il documento – si sono ridotte a livelli prossimi allo zero. L’intera rete delle terapie intensive è stata ristrutturata, creando strutture dedicate. Qui si lavora completamente bardati per difendersi dall’infezione, si lavora con grande fatica per assistere malati gravi e gravissimi, la cui vita dipende da apparecchiature tecnologicamente complesse disponibili purtroppo in numero limitato. Anche per questo motivo e’ assolutamente necessaria l’immediata adozione di drastiche misure finalizzate a ridurre i contatti sociali e utili al contenimento dell’epidemia”. “In assenza di tempestive ed adeguate disposizioni da parte delle Autorità – conclude il documento – saremo costretti ad affrontare un evento che potremo solo qualificare come una disastrosa calamità sanitaria”.

Tutti i diritti riservati ©

Continua a leggere le notizie di Valseriana News e segui la nostra pagina Facebook

8 Commenti

1 Commento

  1. Longino

    7 Marzo 2020 at 19:24

    “Già da giorni ormai circola voce, (probabile leggenda metropolitana) che la zona rossa sarebbe stata rimandata fin d’ora per il volere di un industriale della zona molto influente.
    Qualcuno dovrebbe prendersi la briga di verificare se tale fatto é veritiero.”

    • Giovanna

      7 Marzo 2020 at 20:41

      Penso anche io ci sia qualcuno veramente importante altrimenti sarebbe già zona rossa mi spiace è un problema per tutti ma prima la salute

  2. Leonardo

    7 Marzo 2020 at 19:59

    Ad oggi sarebbe inutile fare dei blocchi per zona rossa, visto che chiunque è andato e venuto per ogni “angolo”.
    Doveva essere fatta dai primi casi ad Alzano.
    Tanta gente è positiva fuori dalla zona Nembro-Alzano,per cui è inutile chiudere i paesi…

  3. Giuseppe

    7 Marzo 2020 at 20:21

    Mi dispiace dire che in certe strutture sanitarie vedi case di riposo, mancano dispositivi di protezione efficaci per gli operatori (mascherine tipo 3) che possono essere contagiati e diffondere poi il virus all’esterno

    • Ce l'ho manca ce l'ho manca.

      7 Marzo 2020 at 22:58

      E non solo questo manca, alla nostra “eccellente” sanità pubblica Lombarda mancano Medici, Infermieri e posti letto.

  4. Guido

    7 Marzo 2020 at 20:24

    Sembrerebbe di sì.

  5. Walter

    8 Marzo 2020 at 16:44

    A che serve delegare alle Regioni la Sanità se poi ognuna si mette su i suoi carrozzoni e non si programmano investimenti?
    Stiamo pagando anni di restrizioni sul Servizio Sanitario Nazionale per lasciar spazio al privato, che è sempre più concorrenziale al pubblico, perchè più organizzato e veloce nelle cure.
    Ricordiamoci i mesi o anni che servono con il pubblico prima di avere un intervento chirurgico o una qualche cura particolare.
    Immaginiamo se applicassero questo modo anche con il virus…
    C’è qualcosa da correggere per il futuro. Speriamo.

  6. Lina

    8 Marzo 2020 at 18:03

    Dovevano farlo subito adesso è troppo tardi secondo me!! C’è stata una negligenza fin dal primo caso …adesso sono disperati..?? Sempre dopo è troppo tardi …

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *