Cronaca
Fare rete per sopravvivere, come reagiscono i piccoli paesi di montagna
Fare rete per sopravvivere, l’esempio dei piccoli paesi di montagna dove il più forte aiuta il più debole.
Fare rete per sopravvivere. E’ quanto i piccoli paesi di montagna stanno mettendo in atto in questi giorni e in queste ore così drammatiche in provincia di Bergamo e più precisamente in Val Seriana, la zona dove si registrano il maggior numero contagi da Coronavirus e di morti di tutta la Regione Lombardia e di tutta l’Italia.
Qui, in Valle Seriana, c’è uno straordinario territorio e le persone sono abituate a lavorare senza mettersi sul piedistallo. Qui abita la gente di montagna, figli e nipoti di persone temprate dal freddo, dalla distanza dalla Città e dalla necessità di arrangiarsi.
Così, quella capacità innata di adattarsi alle situazioni, sta venendo fuori anche oggi. Perché, seppure viviamo nell’epoca in cui tutto è connesso e a portata di mano, un virus, non solo ci sta uccidendo, ma ci sta facendo fare i conti con l’isolamento. Ci sta mettendo davanti alle nostre reali esigenze, quelle che determinano la nostra sopravvivenza a soprattutto la sopravvivenza delle categorie più deboli, come gli anziani. Per questo i piccoli Comuni tornano ad essere delle Comunità. Dove il più forte aiuta il più debole.
Gli esempi delle misure straordinarie organizzate nei Comuni sono tantissimi, dall’altopiano di Clusone dove a Onore e nei paesi limitrofi la spesa la fanno i più giovani, alla media Val Seriana, dove ad esempio a Gazzaniga è stato attivato uno sportello psicologico gratuito.
Ognuno nella propria capacità e mansione, rispettando i divieti, si mette in gioco per aiutare gli altri.
A spiegare ciò un video pubblicato dal Comune di Gorno, piccola realtà dell’alta Val Seriana. Con semplicità e immediatezza viene mostrato cosa gli altri possono fare per i soggetti più a rischio e quanto sia necessario stare a casa.
Perché il virus ad oggi si può fermare solo stando a casa ma è importante sapere di non essere soli.
Guarda il video qui
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Tomaso
12 Marzo 2020 at 19:39
Per un attimo di serenità che non guasta mai.
https://www.bergamonews.it/2020/03/12/enrico-bertolino-muratore-di-nembro-bergamaschi-le-mei-sta-a-ca/359663/