Cronaca
La morte silenziosa degli anziani nelle case di riposo
Sono morti che non rientrano nelle statistiche ufficiali dei decessi da Coronavirus perché a loro non viene fatto il tampone ma non per questo pesano di meno.
Sono morti che fanno meno scalpore in un periodo in cui le bacheche dei social e le chat sembrano dei bollettini di guerra. Ma oggi vogliamo parlarvi di loro: degli anziani pazienti delle case di riposo della Val Seriana, decimati in questo periodo di emergenza sanitaria.
Sono morti che non rientrano nelle statistiche ufficiali dei decessi da Coronavirus perché a loro – quantomeno non a tutti – non viene fatto il tampone ma non per questo pesano di meno. Anzi, forse pesano di più. Perché agli operatori e ai parenti resterà sempre il dubbio se queste persone siano state portate via dal virus. Oggi più che mai infatti il Coronavirus fa paura ed è giusto riuscire a guardarlo in faccia per riuscire a sconfiggerlo.
Le testimonianze
Abbiamo raccolto le testimonianze di diversi operatori che ci spiegano come le morti nelle diverse strutture siano decine, un numero superiore rispetto agli scorsi anni. Ma soprattutto non si spiegano come mai a questi anziani non venga fatto il tampone.
Sono infermiera in Rsa. Sapete qual e la realtà nelle case di riposo?
Non abbiamo mascherine, ne tute. Niente dpi.
Sono morti tanti pazienti ma nessuno fa un tampone. Sono morti di “polmonite”. Ci sono piu di 50% con febbre. Noi siamo stanchi e molti ammalati ma nessuno ci fa un tampone neanche a noi.
Ci sentiamo lasciati a morire sia noi che i nostri poveri pazienti indifesi.
Da un’altra struttura ci dicono:
Cambiamo le mascherine ogni 3 giorni ma per il resto non abbiamo specifiche disposizioni. Noi siamo abituati ad accompagnare i nostri pazienti alla morte ma questa volta è diverso: muoiono in tanti, soli con il nostro conforto ma anche noi siamo psicologicamente distrutti.
Per quanto noi non possiamo trovare le risposte a tutto quello che sta accadendo, ci teniamo a far sentire tutto il nostro supporto anche a questi medici, infermieri e operatori in prima linea a fronteggiare l’emergenza.
LEGGI L’ARTICOLO RIGUARDANTE LA POSIZIONE DEI SINDACATI.
Continua a leggere le notizie di Valseriana News e segui la nostra pagina Facebook
Roberto
14 Marzo 2020 at 11:28
Piange il cuore anche per questo e chissà quanti di loro, ancora lucidi di mente, hanno pensato di essere stati abbandonati dai loro cari, se ne sono andati soli, senza che i parenti potessero avvicinarsi al capezzale tenendoli per mano e per un ultimo saluto!
Walter
14 Marzo 2020 at 12:28
Abbiamo speso e spendiamo milioni di euro per mandare della gente nello spazio, e poi permettiamo che cose come quelle descritte qui accadano, quando tutto ciò sarà finito, chi di dovere si dovra porre delle domande e non poche.
Giuseppe
14 Marzo 2020 at 13:17
Il problema è che questi poveri operatori possono essere contagiati e diffondere il virus
Guido
14 Marzo 2020 at 13:24
Non sarà solo un caso, ma da 1 mese a questa parte ho perso il papà di 95 anni polmonite, ma non si parlava ancora così del coronavirus, la mamma di un amico 98 il fratello di un amica 80 ed infine ieri uno zio materno di 80, sarà solo un caso? Mah sono un po troppi seco do me.
Giovanna Peracchi
14 Marzo 2020 at 14:03
Io lavoro in una casa di riposo… sono oss… ora a casa in malattia.. posso solo dire che purtroppo è tutto vero….
Ines Rosa Polini
14 Marzo 2020 at 15:50
Infatti , anch’io OSS in un RSA , ho visto 6 persone MORIRE in 4 settimane , chi di polmonite, chi x altro…e nn è giusto che a queste persone , nn venga fatto il tampone , e poi pure a noi , che siamo a stretto contatto cin loro….vergogna!!!!…siamo considerati proprio di serie B , sia x la tutela che x lo stipendio
Gabriele
14 Marzo 2020 at 16:15
Poveri che muoiono…. Mamma resisti rsa seriate…… Muore la dignità per lo scentismo… J
Melania
14 Marzo 2020 at 17:29
Addirittura in una casa di riposo, nenache le mascherine figurarci i guanti ???? niente di niente, noi Operatori siamo all lavoro tutti giorni
Maddalena
14 Marzo 2020 at 18:16
La mia nonna se ne è andata 2 giorni fa. Non sappiamo nemmeno il perché. Chiamando ci tenevano aggiornati sulle sue condizioni ma di preciso non sappiamo né di cosa è morta né come. Per me lei era tt la mia famiglia.
È una situazione surreale e inimmaginabile
Laura
14 Marzo 2020 at 19:26
Da noi ne sono morti 8 in 15 giorni, nessun tampone né a loro, né a noi
Siamo operatori e pazienti di serie b, mai vista un’ambulanza
Muoiono soli, disidratati, piagati e rinsecchiti
Noi siamo a metà personale
Ieri è arrivato l’esercito…. Troppo tardi
Loro con le tute bianche tipo Cina, noi con una bellissima mascherina di carta
DANIELE
14 Marzo 2020 at 22:09
Ho inviato questa richiesta ai vari politici ma ad ora nessuna risposta:
Le porto con la presente le parole del mio amico Dott. Lazzarini Fabrizio Direttore Generale della Fondazione Carisma in Bergamo RSA con attualmente n.504 degenti il quale mi chiede disperatamente di inviare alle autorità questo messaggio urgente:
“Non abbiamo più mascherine e camici adeguati aiutateci a trovarli altrimenti quest’area protetta diventerà un cimitero, si perderanno ancora tantissime vite”
La PREGO ascolti questo accorato appello di un’ uomo che coraggiosamente sta difendendo vite inermi al costo della sua e di tutti i suoi dipendenti.
La ringrazio dell’attenzione confidando nella sua carica e nel peso politico che sta rivestendo.
NON E’ UNO SCHERZO SIAMO MESSI MOLTO MALE QUI NESSUNO CI ASCOLTA!!
rosanna
16 Marzo 2020 at 9:25
qui Clusone alla casa di risposo sono stremati. serve aiuto. non hanno sufficienti materiali di protezione e sanificazione. gli ospiti muoiono a decine. i nostri genitori essendo vecchi sono l’ultimo anello della catena degli aiuti. finiranno con ammalarsi anche i pochi operatori che fanno tripli turni per supportarli.
Jessica
17 Marzo 2020 at 13:00
16/03..mio papà ha 82 anni e da 10 giorni combatte con la febbre alta…. in casa di cura nè sono morti già 12…. 13 persone dello staff sono in quarantena e gli altri operatori sono soli… non riescono neanche a rispondere al telefono…. posso chiamare un volta al giorno… nè siamo tutti devastati … e L asl non fa nemmeno i tamponi….
Aldo
18 Marzo 2020 at 16:40
Anche alla Fondazione Gusmini di Vertova la situazione del personale è critica: solo 3 medici e 102 operatori assenti su 260. Le operatrici amministrative di sono offerte di dar da mangiare agli ospiti. Servono ASSOLUTAMENTE tamponi per chi lavora ma soprattutto per chi rientra. Ascoltateli!!!
Lucilla
20 Marzo 2020 at 12:44
I miei genitori sono in una RSA ad assistenza elevata sono nella stessa stanza.
Il medico responsabile della struttura ha molto intelligentemente chiuso ai visitatori già dal 6 marzo.
Ma la preoccupazione è alta non li possiamo vedere loro stessi seguono le notizie in tv e mi chiamano contando mi morti delle case di riposo.
Il personale sanitario gli assistenti comunque non eseguono il tampone e non per loro mancanza di buona volontà.
È doloroso pensare che siamo distanti che loro sono soli e che qualunque cosa accada non li posso abbracciare.