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Cronaca

Gli addetti vendita di beni non necessari: “Siamo soli e abbiamo paura”

La lettera di una commessa che riassume la posizione degli addetti alla vendita di beni non necessari. “Siamo soli e abbiamo paura”

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Oggi è ora di dare spazio a tutti quelli addetti alla vendita di beni non necessari che vivono questa emergenza senza particolari accorgimenti e con tanta paura. Perché non è vero che è tutto chiuso e molti dei lavoratori si trovano a svolgere le loro mansioni senza alcuna sicurezza.

La lettera di una commessa

Vi scrivo per un piccolo sfogo, per condividere con voi una piccola realtà sperando di far prendere coscienza alla gente, alle aziende e alle misure che lo stato dovrebbe adottare.

Spero con tutto il mio cuore che questa mia lettera deciderete di pubblicarla.

In questo periodo orribile che colpisce la nostra Italia si parla spesso del lavoro di medici, personale sanitario e dei nostri corpi militari per il loro fondamentale lavoro quotidiano. E lo ripeto, onore a ognuno di loro.

E ultimamente, per fortuna,si parla anche dei commessi di supermercati per il loro lavoro, grazie davvero.

Poi ci siamo anche noi, di cui nessuno ha mai parlato. Noi, dipendenti di aziende che non vendono beni primari ma che con il decreto dell’11 marzo hanno avuto la possibilità di scelta se mantenere le aperture o meno! Un decreto che è una presa in giro, tutto chiuso per non chiudere nulla se non bar e ristoranti. Nello specifico io lavoro per un azienda che vende prodotti per la casa, igiene personale e profumeria! si proprio una di quelle grandi aziende a cui state pensando . In un punto vendita di un piccolo paese della nostra provincia.

Una di quelle attività che hanno il permesso di mantenere l’apertura e che hanno deciso che così doveva essere, e quindi eccoci qua che ogni giorno dobbiamo recarci al lavoro, un lavoro che ci fa stare a contatto con più di 100, a volte quasi 200 persone ogni giorno. Muniti di guanti, gel igienizzante per le mani e mascherine scadenti ci troviamo con persone che entrano per comprare la lacca per i capelli, un rossetto, le unghie finte o magari uno shampoo. Signore che vengono ogni giorno perché “almeno esco a fare un giro” oppure “lo compro da voi perché costa meno che nel supermercato che avete accanto”, pensiero legittimo ma credo che il dash o il dixan alla fine svolgano la stessa funzione e visto il periodo non dovremmo nemmeno avere questi piccoli problemi ad adattarci a simili sciocchezze.

Un lavoro che ci mette in prima linea, come appunto le commesse dei supermercati, senza nemmeno che ci sia la reale necessità di farlo. Ci dite di stare a casa ma per lavori ci permettete di avere a che fare con centinaia di persone che nemmeno sempre hanno le protezioni e mantengono le distanze!

Poi quando la giornata finisce e torniamo a casa abbiamo tutti i nostri cari, la nostra famiglia i nostri figli e genitori spesso “su di età” che dobbiamo evitare di evitare il più possibile per non metterli in pericolo visto che raccomandiamo loro di non uscire non è certo giusto portare il pericolo in casa loro. 

Abbiamo scelto di fare le commesse, non dovremo essere in prima linea durante un emergenza sanitaria.

Non dobbiamo e non possiamo mettere in pericolo la nostra salute e quello di chi ci sta vicino.

Non solo la nostra categoria ma anche negozi di elettronica, di animali e tutto ciò che non è bene di prima necessità e che non é stato tutelato con il decreto.

Chiudete tutto, tutto. Alimentari con orari ridotti e servizio a domicilio bello attivo.

Vorremmo essere ascoltati, far sentire la nostra voce e far capire la situazione. Fate un decreto speciale per la nostra provincia, chiudere ciò che non è realmente necessario.

Se dite alla gente di stare a casa non datele opportunità di uscire se non realmente necessario.

Fate qualcosa, fermiamo questa strage.

Il fatturato che perdete oggi lo recuperate domani! Tutelate i vostri dipendenti e i clienti.

È in emergenza sanitaria, se non prendiamo provvedimenti oggi rischiamo il collasso totale, non solo sanitario ma anche economico, in un domani non troppo lontano!

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4 Commenti

1 Commento

  1. Rosa

    19 Marzo 2020 at 14:55

    Condivido il tuo pensiero. La tua ditta pensa solo al Dio denaro. Ma dove è l’umanità di cui tanto si vantano?

  2. gil

    19 Marzo 2020 at 15:46

    Hai perfettamente ragione su tutto.
    Purtroppo in tanti non hanno ancora
    capito che il vero pericolo è il contagio
    diretto tra le persone.

  3. Mara

    20 Marzo 2020 at 0:58

    Anche io commessa di negozio considerato dal decreto bene di prima necessità, vivo nel tuo stesso incubo. Le catene commercianti pensano solo al guadagno in questo momento e la gente da buona ignorante ci prende come punto per poter evadere e farsi il giretto o per acquistare cose non esattamente necessarie per occuparsi il tempo nelle loro noiose giornate a casa.

  4. Simona

    23 Marzo 2020 at 11:19

    Condivido in pieno tutto ciò che hai detto. Sono le stesse domande che pongo alla mia azienda ( lavoro presso per una nota compagnia telefonica) l’unica risposta che mi hanno saputo dare e che dobbiamo supportare le persone il più possibile ancora di più in questo periodo.
    I nuovi decripti non cambiano nulla l’uno dall’altro sono davvero senza parole

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