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Cronaca

42 sindaci bergamaschi al Governo e Regione: “Ancora troppi morti, servono misure più restrittive”

I sindaci della Val Seriana e Val di Scalve scrivono una lettera al Governo e a Regione Lombardia : “Abbiamo fatto tutto il possibile ma ci sono ancora troppi morti. chiediamo misure più restrittive”.

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I 42 sindaci della Valle Seriana e Val Di Sclave scrivono al Governo e a Regione Lombardia chiedendo misure più restrittive da adottare per combattere l’emergenza di Coronavirus.

“Noi abbiamo fatto tutto il possibile per i nostri cittadini – ha dichiarato il presidente della Comunità montana Valle Seriana Giampiero Calegari – ma i morti sono ancora troppi e le persone sono disperate. Questa vuole essere una lettera di stimolo e non di critica che nasce dal territorio. Chiediamo al Governo misure più drastiche, qualora non intervenisse chiediamo alla Regione di assumersi le responsabilità per arginare l’emergenza”.

La lettera condivisa dalla Comunità Montana Valle Seriana e Comunità Montana di Scalve.

In relazione all’oggetto, scriviamo la presente mossi dalla necessità di un intervento d’urgenza e maggiormente coercitivo da parte di Regione Lombardia. 

La situazione che si vive nell’intera Regione assume ormai i connotati dalla tragedia, questo è ancor più evidente purtroppo in provincia di Bergamo e in una valle bergamasca, la Valle Seriana, che in questi giorni sta vedendo morire tanti uomini e donne e cancellare intere generazioni.

Con questa nota si vuole rimarcare la necessità di una effettiva presa di coscienza della drammaticità del momento anche per chi non vive questa valle e questa Provincia.

Appare quasi superfluo raccontare che in piccoli centri urbani popolati da poco più di 10000 abitanti si sia raggiunto un numero superiore di morti a quello di intere Regioni. Appare superfluo rammentare lo strazio che vive questa gente.

Consapevoli di tutto questo dolore, chiediamo un intervento maggiormente coercitivo che imponga nuove restrizioni, come già altre Regioni hanno fatto, pur avendo una situazione contingente certamente migliore di quella che purtroppo si vive qui.

Non è pensabile che ancora oggi ci si debba basare sul buon senso dei cittadini chiamati a rispettare regole anche quando non espressamente scritte.

Siamo consapevoli dell’importante presenza di attività produttive in Regione Lombardia e anche nella nostra Valle Seriana, che grande e operosa hanno fatto la nostra terra, e siamo consapevoli che maggiori restrizioni potrebbero comportare gravi conseguenze economiche, ma al momento tutto questo appare necessario per salvare delle vite e per tutelare il valore primario della salute che non può che precedere quello pur sacrosanto del mercato economico.

Al momento riteniamo che l’adozione di coraggiosi nuovi provvedimenti restrittivi possa rappresentare l’unica ed auspicabile soluzione per una tragedia che sembra oggi, che i contagi aumentano inesorabili, non avere fine.

I movimenti sul territorio sono ancora troppi, e molti inesorabilmente costituiscono un vettore per questo virus. È arrivato il momento di fermarci, ma per davvero.

Chiediamo dunque un intervento restrittivo e doveroso, solo così si potrà sperare di vincere questa guerra, perché non troviamo altre parole per definirla. Ma perché tutto ciò possa verificarsi in tempi ragionevoli dobbiamo fermarci come altri Paesi hanno già fatto prima di noi.

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5 Commenti

1 Commento

  1. Serenella

    21 Marzo 2020 at 11:33

    Grazie. Speriamo che vi ascoltino

  2. Walter

    21 Marzo 2020 at 12:21

    Si, ma coloro che hanno firmato questo documento/dictat dovrebbero fare anche qualche nome (tutti) di attività lavorative che ancora non si son fermate totalmente.
    In modo che gli stessi forse prendano in considerazione tutto ciò. A loro andava inviato questo scritto.

    • Walter

      21 Marzo 2020 at 12:28

      PS o dobbiamo iniziare noi comuni cittadini a citare i nomi?!

  3. MAXB

    21 Marzo 2020 at 13:11

    Buongiorno, nella situazione in cui ci troviamo, è davvero sconfortante vedere che siamo ancora alle chiacchiere. Non basta, non serve chiacchierare o spedire lettere, bisogna solo agire e decidere per una chiusura, che visti i numeri sarà tardiva e tragica in ogni caso !!!! Non capisco, ma la cosa mi sa tanto di “solita precisa in giro all’italiana” !!! Spero di sbagliarmi !!!! In bocca al lupo a tutti!!! Grazie Saluti

  4. Alessandro

    21 Marzo 2020 at 16:37

    Non credo sia necessario un comunicato con regole più stringenti. Basta buon senso, senso di responsabilità e soprattutto sensi civico. Tutte rarità nel DNA di molti di noi.

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