Politica
Caparini: “Contiamo i morti per un Governo che non ha istituito le zone rosse”
L’assessore regionale Caparini: “Contiamo i morti per un Governo che non ha istituito le zone rosse”.
Ad esprimersi oggi sulla questione zona rossa in bassa Val Seriana l’assessore al Bilancio della Regione Lombardia, Davide Caparini, che replica alle dichiarazioni del ministro Francesco Boccia, in merito al ruolo delle Regioni.
Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali, ospite della trasmissione “L’Intervista di Maria Latella” su Sky Tg24, ha detto: “Se l’autonomia è sussidiarietà è un conto, se l’autonomia è fare da soli perché si pensa di fare meglio la risposta è ‘No, perché crolli”, ribadisce il ministro che, nel corso del suo intervento, ha ricordato come la Sanità, secondo la nostra Costituzione, sia di competenza regionale. Lo Stato “sta aiutando tutte le Regioni secondo un programma mai visto prima dal dopoguerra in poi”.
Subito è arrivata la replica del presidente Fontana e dell’assessore Caparini: “La Lombardia sta uscendo dalla crisi coronavirus malgrado questo Governo incapace di gestire l’ordinarietà, figuriamoci l’emergenza. Quando il ministro Boccia afferma che nessuna Regione ce l’avrebbe fatta da sola dice un’eresia”.
Chieste zone rosse e non ottenute
“Se stiamo contando i nostri morti – aggiunge l’assessore Caparini – è anche a causa di un Governo che non ha istituito le zone rosse quando e dove gliele abbiamo chieste. E lo abbiamo chiesto con il supporto della scienza. Un Governo a cui abbiamo implorato di fare lo shutdown di tutta la regione arrivato con almeno due settimane di ritardo”.
ABBIAMO RICOSTRUITO LA QUESTIONE ZONA ROSSA MANCATA IN QUESTO ARTICOLO
Tutto da soli
“Ci siamo procurati – sottolinea – tutto da soli: unità intensive, medici e dispositivi di protezione individuale”. “Ci stiamo producendo – continua – le mascherine e ci siamo costruiti gli ospedali“. “A parte – conclude Caparini – accogliere negli aeroporti le squadre di Cuba, Russia, Albania e Polonia, arrivate grazie alle nostre relazioni internazionali e a Guido Bertolaso, questo Governo che ha fatto? Nulla. Adesso lavoriamo tutti a testa bassa, se il Governo va in tv lo faccia per spiegare ciò che fa non per polemizzare”.
Continua a leggere le notizie di Valseriana News e segui la nostra pagina Facebook
Renato
29 Marzo 2020 at 16:29
Sono anni che la sanità lombarda
sta perdendo i pezzi.
Per un esame mesi di attesa.
Ospedali e reparti chiusi.
Di chi è la colpa.
Bergamaschi sveglia non fatevi
fregare dai soliti politicanti.
max
29 Marzo 2020 at 16:45
certo che il governo non capisce un cazzo doveva fare zona rossa era meglio salvini il migliore berghe tensò le oregie
Emanuele
29 Marzo 2020 at 20:26
una riflessione su tutte:
in Veneto l’approccio è stato ben diverso e con risultati ben diversi (e con lo stesso nostro governo mi sembra)
Eliseo
29 Marzo 2020 at 20:53
Concordo con Renato, speriamo che i bergamaschi si sveglino una volta per tutte. La sanità lombarda funziona in modo vergognoso da parecchi anni.
max
29 Marzo 2020 at 16:52
il governo ti tieni più tato ai estra comunitari che ha noi italiani e noi paghiamo tasse x loro certo tra governo e italia con questi politici che rubano non capisce che italia va molto male ——-GOVERNO SONO UNA MANICA DI LADRI ——–
Min
29 Marzo 2020 at 17:44
Miii max tu si sei un vero leghista docg.
La tua grammatica scritta, ne é prova lampante.
al
30 Marzo 2020 at 16:20
Cerchiamo di non generalizzare: sono un bergamasco, della Valseriana, lavoro 10 ore al giorno (anche in questo periodo, e sono orgoglioso di essere leghista !!!!!!!!!!
Al di là della grammatica, non vorrei che passasse il solito teorema che leghista=ignorante=razzista, poiché a me sembra che i veri razzisti in questa maledetta questione, siano stati ben altri….!!!! Con tutto il rispetto per i nostri morti, prima di tutto.
carmen
29 Marzo 2020 at 18:07
Guardate che fontana poteva chiudere da solo come ha fatto bonaccini
Alex
30 Marzo 2020 at 16:47
La regione non poteva chiudere le aziende questo può farlo solo il governo. Ci vuole un atto del governo, come per chiudere le scuole, è la stessa cosa. La Lombardia da sola non poteva chiudere le scuole. Stessa cosa per le imprese
Renato
29 Marzo 2020 at 23:24
Saranno punti di vista, ma devi esprimerti in ITALIANO.
gian
29 Marzo 2020 at 18:00
penso che della questione zone rosse tocchera far luce alla giustizia, se e quando si muoverà. per ora solo i giornalisti stanno facendo il loro dovere
max
29 Marzo 2020 at 19:16
ok carmen hai detto giusto fontana è una persona ignorante non sa distinguere il pericolo e spero che il viru colpise lui e che crepi cazzo
Pio
30 Marzo 2020 at 1:11
I casi che hanno scatenato l’inferno sono 2, il primo è l’ospedale di Alzano la gestione è tutta locale smettiamola di parlare di Roma, per il secondo la mancata creazione della zona rossa, qui la patata è bollente, in altre regioni la zona rossa l’ha creata la Regione appunto, Fontana avrebbe dovuto ftegarsene di Roma , in un caso di neccessità devi agire, a Roma non sanno nemmeno cosa è Nembro.
Gibi
30 Marzo 2020 at 9:04
Piantatela!! Come altre regioni hanno fatto, anche Regione Lombardia poteva fare zona rossa in modo autonomo !! Smettetela di nascondervi dietro a Roma !!
Alex
30 Marzo 2020 at 16:54
Scusate ripeto non voglio difendere nessuno ma le zone rosse le istituisce il governo per decreto. Altrimenti chi controlla che i divieti siano rispettati? La regione non può certo mandare i Carabinieri a fare posti di blocco!
O l’esercito. Solo il governo può
al
30 Marzo 2020 at 16:26
Quasi d’accordo con Pio: né Stato né Regione si sono presi la responsabilità di instaurare una zona rossa quand’era ancora possibile ed efficace.
Non sono d’accordo sul fatto che a Roma non si sappia neppure dove fossero Nembro e Alzano Lombardo: Codogno e Vò invece a Roma sapevano dov’erano?
Remo
2 Aprile 2020 at 18:31
Mi ripeto sull’argomento. La Regione poteva creare la zona rossa come hanno fatto altre. Certo non poteva chiudere le fabbriche, ma poteva chiudere i paesi con tutti quelli che stavano dentro (fabbriche comprese). Una bella responsabilità che la Lombardia ha preferito evitare.